Stirpe presenta Baroni. E a qualcuno il conto

La calza della befana, Maurizio Stirpe, l’ha consegnata in anticipo. Con dentro un carbone più nero della pece. L’unico regalo lo ha fatto a tifosi, che definisce i veri proprietari della squadra. Sotto l’albero di Natale, per il momento, c’è un nuovo allenatore: Marco Baroni.

Ma ha garantito che le sorprese non finiranno qui: presto arriveranno rinforzi. Per lui chi non crede più nel progetto deve andarsene.

L’incontro con i giornalisti

È una conferenza stampa dai due volti, quella andata in scena stamattina all’interno della sala stampa del Frosinone Calcio. Perché prima di presentare mister Baroni, che attende dietro le quinte, Maurizio Stirpe sale in cattedra e usa parole di fuoco nei confronti dei giornalisti, presenti e assenti.

Una tirata d’orecchie, stavolta, la riserva pure a qualche ultrà.  Perché “le contestazioni si accettano. Le volgarità no”.

Le parole su mister Longo

“Abbiamo sollevato Moreno Longo dall’incarico e dal rapporto di lavoro che lo legava alla nostra Società”. Le prime parole che pronuncia. “Ci tengo, però, a dire che non è una decisione che mi ha fatto piacere. Al di là di ogni altra considerazione – evidenzia –  il motivo essenziale dell’esonero risiede nell’eccesso di ansietà che si respira nell’ambiente, per cui la sua permanenza era diventata difficile”.

Una decisione, precisa il patron, assunta e condivisa con i suoi collaboratori. “Durante la mia vita – chiosa – non ho mai voluto puntare le pistole alla tempia di nessuno.  Ringrazio Il mister per tutto quello che ha fatto e ha dato al Frosinone. È stato un allenatore importante, ha conquistato una promozione in A e per questo rimarrà nella storia di questa società. L’esonero – ribadisce – non era la decisione migliore, ma l’unica possibile. Purtroppo le cose non sono andate come avevamo previsto e questo dispiace”.

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Un momento della conferenza stampa di Maurizio Stirpe

 

E alla domanda sulle responsabilità risponde: “Sono di tutti. Le mie, dei collaboratori, dell’allenatore e dei giocatori. Il punto, però, è che quando sono state effettuate determinate scelte eravamo convinti.  A mio avviso – aggiunge con forza –  ancora non abbiamo espresso il nostro potenziale: nelle prime otto giornate abbiamo raccolto un punto e sette nelle altre otto, perdendo comunque con squadre forti come Napoli e Inter. Durante la gara contro il Sassuolo – fa notare – nel primo tempo siamo stati in gioco. Nella ripresa, invece, qualche mossa è stata sbagliata e  abbiamo consegnato il match agli avversari. E, infatti, domenica sera all’allenatore ho chiesto il perché del cambio dell’assetto tattico”.

Un’accusa e una promessa

Una stoccata, Stirpe, l’ha riserva a chi crede che sia tutto facile. Che le imprese del Frosinone siano piovute dal cielo, senza impegno.

“Probabilmente il discorso dello stadio e delle infrastrutture – spiega –  ha suscitato aspettative diverse. La Serie A è ancora un’eccezione per questa piazza, non la regola. Noi puntiamo a farla diventare una regola, ma ci vuole del tempo. Perché se si vuole competere ad alti livelli si devono avere le giuste risorse, c’è poco da fare. Le differenze tra B e A sono notevoli”.

E poi un esempio:  “Quando il Sassuolo è arrivato nella massima serie per la prima volta, era nella situazione attuale del Frosinone. Ma ha avuto la determinazione e la possibilità di riuscire a riacciuffare la salvezza con un mercato importante. Loro, però, hanno forze imprenditoriali diverse dalle nostre.  Dico questo senza nasconderlo o senza vergogna. Sono una squadra di calcio che è un ramo di una grande azienda.  Noi, comunque, faremo il massimo per non retrocedere. L’operazione di potenziamento sarà molto importante e riguarderà tutti i reparti”.

Contro i detrattori

Infine la  bordata a chi, a suo avviso, rema contro. “Vedo un modo di ragionare cafonesco e giustizialista, che non tiene assolutamente in debita considerazione i percorsi che abbiamo compiuto in 16 anni, non rendendosi conto degli sforzi che la società sta facendo per tenere alto il nome della città e del Frosinone calcio. Leggo su alcuni organi di stampa – evidenzia – che le operazioni di valorizzazione del brand sarebbero da evitare perché bisognerebbe prima potenziare la squadra . Dico che questa affermazione proviene da persone cafone, ignoranti e la rispedisco al mittente. Ragionare con chi scambia la causa per l’effetto è una cosa ridicola”.

“Comincio pure a notare i presupposti di chi vuole iniziare a farsi del male. Possiamo continuare su questa strada ma in tal caso ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Perché io – precisa – non nutro sensi di colpa nei confronti di nessuno e penso di essere a credito,  non a debito. Comunque da questa parte non trovate persone arrendevoli ma gente consapevole del ruolo che sta svolgendo e vuole rispetto ed educazione. Gente che chiede correttezza nell’interpretazione anche degli accadimenti e dei fatti che si verificano, nello svolgimento di tutto quello che ruota attorno al Frosinone. E rivendica anche l’oggettività nella valutazione”.

“Non dimenticate mai da dove siamo partiti. Ricordatevi sempre il prato del Matusa con l’erba alta un metro. Pensate a dove siamo oggi e al percorso compiuto, con la collaborazione, l’affetto e la comunione di intenti da parte di tutti. Ogni volta che questa collaborazione, questo mix positivo è venuto meno, si sono creati danni. Proviamo a non fare nostra questa cattiva pratica, andando ad analizzare le ragioni che ci hanno condotto a questo momento. Ora dobbiamo provare a correggere gli errori. Ma non si deve assimilare la nostra esperienza a quella di Milan, Inter o Real Madrid. Noi siamo sempre il Frosinone. Possiamo fare un percorso per restare nel calcio professionistico – conclude – che significa rimanere tra le prime 30-40 squadre italiane. Se non abbiamo umiltà e compattezza ci facciamo soltanto del male. Meglio di così non si può fare e, invece, è molto probabile che si vada peggio. E allora – il messaggio finale –  facciamoci un esame di coscienza, visto che Natale siamo tutti più buoni”.

Gianluca Trento

Giornalista dei quotidiani online "LaProvinciaQuotidiano.it" e "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News". In passato è stato anche Direttore Editoriale de "La Provincia", Direttore Responsabile del quotidiano "Ciociaria Oggi", Condirettore de "Il quotidiano della Ciociaria", giornalista di "Paese Sera", del settimanale "L’Inchiesta" e del quotidiano online "Il Corriere della Provincia".

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