Area vasta metropolitana: Unindustria traccia la rotta

Unione di Comuni per un nuovo Capoluogo – Sistema cooperativo di città del frusinate’. Otto per la precisione: Frosinone, Ferentino, Ceccano, Alatri, Veroli, Supino, Torrice e Patrica.

È questo lo studio promosso e finanziato da Unindustria, presentato questo pomeriggio all’auditorium San Paolo di viale Madrid, in zona Cavoni a Frosinone, e realizzato dal gruppo di lavoro dell’Università di Tor Vergata di Roma, coordinato dalla professoressa Maria Prezioso. La docente ha spiegato, con l’aiuto di diverse slide, le opportunità derivanti dai finanziamenti dell’Unione Europea ai quali l’Area vasta metropolitana potrebbe accedere direttamente.

Turriziani: ecco cosa è e non è lo studio

Il punto di partenza, come ha sottolineato in apertura di lavori il presidente di Unindustria, Giovanni Turriziani, è un presupposto incontrovertibile: “siamo troppo piccoli per essere competitivi”. Anche eccessivamente sovrastati, come hanno tenuto a sottolineare diversi sindaci nei loro interventi, dalla grandezza di Roma che ‘fagocita’ le province, penalizza i territori già messi a dura prova dai drastici tagli ai finanziamenti governativi.

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La soluzione proposta  dalla ricerca è quella di unirsi per recuperare competitività senza rinunciare all’individualità dei singoli comuni, togliere ad essi i servizi primari, criticare la gestione dei sindaci o penalizzare altri territori: “è, invece – ha specificato Turriziani – accesso diretto ai fondi europei, migliore pianificazione delle aree geografiche e, soprattutto, dei servizi erogati. Solo in questo modo si può rispondere alle esigenze delle imprese come pure a quelle dei singoli cittadini che in questi comuni vivono. Quello che si vuole affrontare non è un problema di perimetri ma di efficienze e l’Unione del Frusinate si presenta con una forte capacità di svolgere e gestire in modo coordinato funzioni e servizi in molteplici settori, garantendo notevoli economie di scala, un miglioramento delle prestazioni in termini di efficacia, efficienza e trasparenza e assumendo, infine, un maggiore peso politico complessivo”.

Stirpe: il territorio deve uscire dal feudalesimo

Tra i relatori anche il vice presidente nazionale di Confindustria, Maurizio Stirpe che ha parlato dello strapotere di Roma come freno inibitore per lo sviluppo dei territori periferici e della visione di un “mondo antico, dove lungo l’asse autostradale da Orte a Cassino c’è stato uno sviluppo ma mai la volontà di metterlo in rete, un mondo che non ha saputo cogliere le opportunità che gli sono state concesse”. Visioni miopi, quelle denunciate da Stirpe, che hanno penalizzato i territori e frenato la loro espansione in termini economici, strutturali e logistici.

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Il vice presidente nazionale di Confindustria Maurizio Stirpe

“Da queste considerazioni nel 2008 è nata Unindustria, per procedere a un riequilibrio e un ammodernamento in termini di relazioni economico-sociali tra Roma e il resto dei territori del Lazio e, di conseguenza, i vari studi sulle aree metropolitane fino a quello di oggi. Qual è l’ambizione? Provare ad avere un sistema di servizi più organizzato, maggiormente efficace ed efficiente. Avere la capacità di poter attrarre nuove risorse e contrastare il depauperamento del tessuto giovanile, costretto a lasciare il territorio creando così un grave vulnus. Dobbiamo uscire dalla condizione di feudalesimo nella quale siamo precipitati – ha chiosato Stirpe – a causa dell’eccessiva frammentazione e guardare a un orizzonte temporale più ampio. Solo questa è l’arma per vincere la competizione che arriva anche dai territori concorrenti: nella parte nord la nostra provincia deve saper guardare a Roma, in quella del sud all’area metropolitana di Napoli”.

Il vescovo: è il paradigma di cosa non sta facendo l’Italia

A monsignor Ambrogio Spreafico il compito di aprire la presentazione dello studio, in una platea gremita di parlamentari, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni. “O costruiamo delle sinergie – ha detto il vescovo della Diocesi di Ferentino, Frosinone e Veroli – o non andremo molto lontani. Viviamo in un’epoca in cui si afferma quotidianamente il provincialismo ma da soli non si va avanti. È purtroppo anche quello che dovrebbe capire l’Italia in questo momento”.

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La platea con i sindaci in prima fila

Pompeo: serve un cambio di approccio

Il presidente della Provincia ha puntato l’attenzione, oltre che sulla necessità di attuare un metodo sinergico tra i territori, anche sul progressivo azzeramento delle risorse disponibili che ha definito ‘colpi di mannaia da parte del governo centrale. Anzi – ha sottolineato Antonio Pompeo – sono proprio gli enti locali, oggi, ad alimentare il fondo di solidarietà di quello centrale”.

A seguire il dibattito dei sindaci (Nicola Ottaviani, Antonio Pompeo, Roberto Caligiore, Giuseppe Morini, Simone Cretario, Gianfranco Barletta e Lucio Fiordalisio) e gli interventi dei parlamentari presenti.

Giulia Abbruzzese

Giornalista dei quotidiani online "Il Corriere della Provincia" e "TuNews24.it" e del settimanale "Tu News", ha collaborato anche con il mensile "Qui Magazine" oltre che con il settimanale "Qui Sette"; è stata inoltre Caposervizio del quotidiano "‘Ciociaria Oggi" e Caporedattore de "Il quotidiano della Ciociaria". Collabora con la rivista "Chic Style".

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