Violenza sulle donne, poche denunce. Vanessa invita a riprendersi la vita

Bastonate, strangolate, picchiate selvaggiamente. Ammazzate come bestie. Da uomini che, per dirla alla Stieg Larsson, le odiano. Sono anime fragili che spesso si ritrovano a fronteggiare, in totale solitudine, situazioni in cui il proprio carnefice fa parte della famiglia, è un fidanzato o un marito, o il proprio superiore che fa battute oscene e apprezzamenti non graditi.

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L’appello di Vanessa

La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Ha detto Vanessa Villani, la ragazza di Ferentino vittima delle angherie del marito, nel corso della trasmissione Uno Mattina. E lei la libertà l’ha riottenuta denunciando “Chi ti fa del male. Riprendi in mano la tua vita – il suo messaggio – perché ci si può rialzare più forti di prima.

Le parole di Mattarella

La violenza sulle donne purtroppo non conosce confini geografici, distinzioni di classe o di età: è iscritta in tante singole biografie. In ogni sua forma, fino all’omicidio, non è mai un fatto privato nè solo conseguenza di circostanze e fattori specifici, ma si inscrive in una storia universale e radicata di prevaricazione sulla donna“. E’  stato il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne  indetta dall’Onu per sensibilizzare su un fenomeno tutt’altro che sradicato, anche nelle società più sviluppate.

Chi sono gli uomini che odiano le donne?

Per lo più italiani (88,24%), in gran parte con figli (68,49%) e un’occupazione (54,68%).  I dati mostrano che l’80% degli stupri è stato commesso da un italiano, gli stupratori stranieri sono il 15,1%. I dati raccontano che le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza  sono 49.152, di queste 29.227 hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza.  Il 26,9%  sono straniere e il 63,7% ha figli, minorenni in più del 70% dei casi.   E la fotografia scattata dall’Istat che per la prima volta ha svolto l’indagine sui servizi offerti dai Centri antiviolenza, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari opportunità le regioni e il Consiglio nazionale della ricerca (Cnr).  La maggior parte dei centri, l’85,8%, lavora in rete con altri enti della rete territoriale e quasi tutti, il 95,3%, aderiscono al numero verde nazionale 1522 contro la violenza e lo stalking.   Vengono colpite dovunque: a casa, al lavoro, nelle scuole e nelle università, sulla strada, sui trasporti pubblici e su Internet.  Quella che subiscono è un’azione che compromette il benessere generale e impedisce di partecipare pienamente alla società. L’Italia fa troppo poco per combattere i femminicidi e la violenza sulle donne.  Molte vittime hanno ancora paura di denunciare, non sanno se saranno protette e se troveranno protezione per sé ed eventualmente per i propri figli in caso di violenza domestica. Da gennaio a ottobre sono state oltre 70 le donne uccise per mano di chi diceva di ‘amarle’.

 

 

Gianluca Trento

Giornalista dei quotidiani online "LaProvinciaQuotidiano.it" e "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News". In passato è stato anche Direttore Editoriale de "La Provincia", Direttore Responsabile del quotidiano "Ciociaria Oggi", Condirettore de "Il quotidiano della Ciociaria", giornalista di "Paese Sera", del settimanale "L’Inchiesta" e del quotidiano online "Il Corriere della Provincia".

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