Mancanza di camici, guanti e divise al ‘Santa Scolastica’, la Uil-Fpl sollecita la Asl

Importanti criticità relative alla fornitura al personale dei DPI per il COVID-19. Mancano camici ordinari, guanti e divise per medici e infermieri dell’ospedale S. Scolastica di Cassino”. È quanto evidenzia Guido Compagnone, delegato Uil Fpl, in una lettera inviata alla dg facente funzioni della Asl di Frosinone.

L’intervento

“L’organizzazione sindacale – fa notare Compagnone – ha già evidenziato tali problematiche e ritiene doveroso che la Asl risponda a una serie di quesiti . Per prima cosa se è a conoscenza dell’amministrazione ogni specifica tecnica dei DPI e se essa sia in atti riscontrabile con le relazioni del fornitore o del produttore, o di qualunque altro soggetto ad esso deputato dalla legge. Inoltre per quale motivo spesso i DPI camici siano addirittura mancanti presso ospedale, come anche i camici ordinari, guanti e divise. Tanto è che da circa quindici giorni il personale non riceve il cambio divise, e il dipendente è costretto a riutilizzare sempre la stessa, lavandola in proprio. La condizione, oltre che vergognosa, contraddice le norme in materia di sicurezza sul lavoro (rischio biologico e diffusione contagio) come da DLgs 81-08″. 

La Uil Fpl, in una precedente lettera, aveva espressamente sottolineato che “la particolarità e la delicatezza della questione esige risposte precise e puntuali, evitando circonlocuzioni e reticenze, attenendosi strettamente ai fatti tecnico giuridici esposti e fornendo risposte nette ed esaustive sui quesiti esattamente come formulati. E che per le medesime ragioni il riscontro ai quesiti deve essere tempestivo, e in ogni caso entro i sette giorni dall’ultima nota del 25.5.2020. In caso di incongrua o peggio ancora omessa risposta la UIL FPL, nel poter così presumere ragionevolmente la non idoneità dei DPI, come la incongruità della causa della mancanza per medici e infermieri di camici ordinari, guanti e divise, andrà a segnalare i fatti presso le sedi di competenza”. 

Tale materia – conclude Compagnone – rientra, tra le altre cose ma non solo, nelle norme sulla sicurezza sul lavoro del Decreto Legislativo 81-09, e questo dimostra la gravità e l’impellenza della questione.  Dato che l’amministrazione, decorso il termine ha omesso di rispondere, la Uil Fplprima prima di segnalare i fatti presso le sedi di competenza, sollecita l’ASL a chiarire i quesiti posti, concedendo ulteriori cinque giorni”.


Redazione

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