XVI Comunità Montana, bufera sul presidente
La vicenda della XVI Comunità Montana è stata oggi al centro della conferenza stampa, alla quale ha preso parte anche il senatore di FdI Massimo Ruspandini.
Nel mirino del consigliere Daniele Ricci e del capogruppo di Progetto Falvaterra, Gian Carlo Bertoni, è finito Augusto Carè, il cui mandato da presidente è scaduto dal 2012. E, nonostante ciò, non ha provveduto a sostituire i consiglieri decaduti con i nuovi 9 eletti su 15 evitando l’elezione del nuovo presidente.
Gli interventi
“All’interno della XVI Comunità Montana – hanno evidenziato Ruspandini e Ricci – si è creata una imbarazzante situazione di illegalità”. Ricci, inoltre ha ricordato che da quando è stato eletto al Consiglio comunale di Falvaterra, ed ha avuto le deleghe per la XVI Comunità Montana, ha più volte sollecitato Carè alla convocazione del Consiglio comunitario, senza però che quest’ultimo provvedesse come da regolamenti.
La presa di posizione
“Difronte al silenzio di Carè – ha dichiarato Ricci – mi sono trovato costretto a rappresentare la situazione sia alla Prefettura di Frosinone sia alla Procura di Cassino. La cosa assurda è che lo scorso 7 novembre la I e la IV Commissione del Consiglio regionale, chiamate a deliberare sulle nomine dei commissari liquidatori delle 22 Comunità Montane, hanno deciso di non decidere rinviando la questione a data da destinarsi”.
L’affondo
La condizione della XVI Comunità Montana dei Monti Ausoni è stata stigmatizzata dal Senatore Ruspandini, il quale ha sottolineato che: “non si fanno libere elezioni dal 2007, nel complice silenzio della Regione Lazio. La democrazia – ha aggiunto il parlamentare di FdI – non è un’esercizio teorico”.
Le parole di Bertoni
“Questo comportamento rappresenta un danno per il collega Ricci – ha dichiarato Gian Carlo Bertoni capogruppo di Progetto Falvaterra – in quanto non gli consente l’espletamento del proprio mandato mortificando la volontà dell’elettorato che lo ha sostenuto”.


