Roccasecca, il rally ‘paralizza’ i residenti: l’appello di Cataldi
Nulla contro le manifestazioni sportive, né tantomeno contro eventi che possono richiamare, sul territorio, turisti e visitatori. Non a scapito, però, della libertà di chi in quei luoghi vive ed è costretto, suo malgrado, a restare ‘prigioniero’ in casa propria.
È il caso di Roccasecca, in particolare dei residenti delle località Castello, Caprile e San Francesco a Roccasecca e di Colle San Magno che, lo scorso 20 luglio, sono state tappe della gara ‘Rally Roma Capitale’. A farsi loro portavoce è l’ex assessore di Roccasecca, Pompeo Cataldi, che abita in corso San Tommaso, nella zona Castello, che si è rivolto, con una lettera, al prefetto Portelli, al questore Biagioli, al presidente della Provincia Pompeo e ai sindaci di Roccasecca e Colle San Magno, Sacco e Di Adamo.
L’oggetto della lettera
“Facendomi interprete delle istanze di altri cittadini – scrive l’ex amministratore di Roccasecca – porto alla vostra attenzione i disagi e le criticità che tale manifestazione reca ai residenti delle località Castello, Caprile e San Francesco a Roccasecca e di Colle San Magno, i quali sfortunatamente abitano nelle zone attraversate dalla gara automobilistica e, come è successo sabato 20 luglio, a seguito di ordinanze comunali, sono stati costretti a non potere uscire da casa dalle ore 7 del mattino alle ore 20 di sera“.
Difficoltà e disagi soprattutto per gli anziani
“Le misure di circolazione alternativa adottate dalle amministrazioni comunali interessate, purtroppo, – continua la lettera di Cataldi – non hanno allievato il disagio, in quanto i luoghi percorsi dalle auto in gara sono caratterizzati dalla presenza di popolazione prevalentemente anziana, dunque con maggiori difficoltà a spostarsi in maniera alternativa alla vettura privata, senza contare che in caso di necessità i soccorsi avrebbero potuto essere rallentati nel loro arrivo a destinazione”.
“Sono stato amministratore per circa 30 anni del Comune di Roccasecca e ben conosco l’importanza di promuovere e valorizzare il territorio attraverso le manifestazioni e gli eventi. Ma proprio perché ho amministrato e realizzato tante iniziative nel corso del tempo, sono consapevole che tali meritori propositi non debbano essere realizzati a scapito dei diritti primari dei cittadini, come è accaduto sabato scorso”.
L’appello
“Pertanto – conclude Cataldi – rivolgo un appello affinché per l’anno 2020 si adottino soluzioni più lungimiranti, deviando il percorso della tappa del Rally rispetto a quello attuale, prevedendo zone più adatte e che meno impattano sulla qualità della vita delle persone. Di tempo per riflettere su queste possibilità ce n’è, anche per evitare strumentalizzazioni, proteste e raccolte firme e sono certo che una soluzione si possa trovare”.