Emergenza caldo: produzione di latte in calo e rischio cinghiali
Nei giorni scorsi il capoluogo ciociaro è stato tra le città italiane da bollino rosso per le alte temperature, secondo il bollettino del Ministero della Salute. Un’ondata di calore che ormai da diversi giorni ha colpito l’Italia: temperature record prolungate che stanno provocando effetti negativi anche sugli animali, a partire dalle mucche.
L’allarme di Coldiretti
Coldiretti Lazio, infatti, stima un calo della produzione di latte a livello regionale intorno al 15%, rispetto ai periodi estivi in cui c’è comunque una fisiologica diminuzione. Con il caldo torrido, infatti, gli animali mangiano meno, bevono il doppio (fino a 140 litri al giorno) e producono meno latte.
Inoltre, gli effetti dello stress accumulato in queste settimane si potrebbero manifestare nei prossimi mesi con l’allungamento del periodo parto-concepimento e il mancato raggiungimento del picco di lattazione. Gli allevatori si stanno mobilitando per garantire il benessere degli animali, ricorrendo a doccette, ventilatori e acqua fresca nebulizzata, con conseguente aumento dei costi per la gestione delle stalle.
In crescita anche gli avvistamenti di cinghiali che, per mancanza di acqua e scarsità di cibo nei boschi e nei parchi periurbani, cercano sostentamento nelle aree coltivate e si spingono a ridosso dei centri abitanti provocando danni agli agricoltori e mettendo a rischio l’incolumità pubblica.


