L’intervista, Marzi: Frosinone va rivoluzionata per renderla maggiormente attrattiva

Sono molti i temi inseriti nei punti, linee guida o programmi dei candidati alla fascia tricolore. Ma ci sono alcuni argomenti con aspetti più scottanti. che riguardano situazioni complesse, che pongono di fronte a decisioni sul continuare o meno su strade – anche molto diverse – imboccate dalle amministrazioni precedenti. Abbiamo posto domande a tutti i candidati alla carica di sindaco. Questa volta a rispondere è Domenico Marzi.

Qual è secondo lei la vocazione economica di Frosinone per i prossimi 5 anni?
“Innanzitutto occorre migliorare la città, rendendola più attrattiva, creando una mobilità sostenibile, investendo sui poli universitari, sull’Accademia e sul Conservatorio: Inoltre occorre crere il parco del fiume Cosa, restituire dignità alla villa comunale e al Matusa e aiutiare le attività che hanno il coraggio di tenere la serranda alzata. Inoltre bisogna realizzare una vera città, a misura di bambini, di giovani, di famiglie, di anziani che possono viverla. Dobbiamo creare le condizioni affinché le persone vengano ad abitarci e non scappino via come è successo negli ultimi dieci anni.
Già da questo la nostra economia può ripartire. È chiaro che poi il capoluogo ha anche un agglomerato industriale importante che però ha una necessità su tutte, oltre a quella di avere dei servizi. Ed è quella di avere una città degna di questo nome”.

Cosa può fare il Comune in termini di politica economica per incentivare il lavoro e bloccare la fuga dei giovani?
“Abbiamo una città che negli ultimi anni ha perso oltre duemila abitanti, dei quali la maggior parte giovani. Chiediamoci il perché. Facciamo in modo che il Polo Universitario possa crescere, favoriamo spazi di coworking, offriamo degli incentivi – in termini fiscali per quello che ci compete – a chi desidera aprire delle nuove attività e magari stringiamo accordi con le associazioni di categoria per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei nostri giovani. L’idea del presidente Stirpe, con la Fondazione Its Meccatronico del Lazio, è vincente. Si deve andare in questa direzione, con una stretta collaborazione tra istituzioni e privato a vantaggio dei più giovani. Ecco, in questo serve un enorme investimento.
Abbiamo poi delle eccellenze culturali, come l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio Licinio Refice. Sono enti di formazione che portano studenti in questa città e favoriscono la crescita culturale di migliaia di giovani, di cui molti residenti nella nostra città. Collaborare con questi enti, anche per accrescere il livello culturale di Frosinone, e magari renderla più bella sotto diversi profili, può essere un buon punto di partenza.

Quali sono le sue priorità infrastrutturali e sulla mobilità?
Mi sembra abbastanza evidente come una grande rotatoria in piazzale De Matthaeis sia il primo intervento necessario. Com’è strutturata oggi non va bene e attraversare quel tratto di strada è diventato impossibile, con una perdita di tempo che francamente nessuno può permettersi. Per il traffico Frosinone ha bisogno di una vera e propria rivoluzione, che va studiata con attenzione, attraverso il parere di tecnici qualificati che possano davvero risolvere il problema.
E poi l’ascensore inclinato. Ci tengo a dire come sia stata una mia idea, in grado veramente di rivoluzionare la mobilità del capoluogo. Dobbiamo, però, farlo funzionare, rivolgendoci ad aziende di chiara fama in quel determinato settore. Chiederemo i fondi alla Regione Lazio e ho già avuto delle rassicurazioni dal presidente Zingaretti. Certamente quella del ripristino della funzionalità dell’ascensore sarà una delle mie priorità. Sarebbe importantissimo per un collegamento immediato – e senza l’utilizzo di mezzi privati o altri mezzi pubblici – tra la parte alta e la parte bassa del capoluogo.
E poi il servizio di bike sharing, totalmente abbandonato e con biciclette o rubate o lasciate marcire alle spalle della tribuna del Matusa. Sul servizio bike sharing e sui cantieri delle ciclabili abbiamo nel nostro programma progetti per sbloccare le opere nel minor tempo possibile. Sono due punti cruciali per il nostro impegno verso la smart mobility con benefici ambientali, per il traffico e per migliori servizi ai cittadini di Frosinone.

Come intende gestire la macchina comunale e quali scelte di bilancio e di riorganizzazione pensa di attuare nella sua legislatura?
Avere una macchina amministrativa efficiente vuol dire governare bene la città. È certamente più importante della guida politica. Oggi il Comune è svuotato di personale e soprattutto ha perso dei dirigenti nelle funzioni chiave. Tutto questo non è possibile e ha come conseguenza il fatto di un mal funzionamento delle attività quotidiane. Su questo è necessario intervenire, con più personale, una riorganizzazione della struttura e il ripristino dei dirigenti nei ruoli chiave.

Qual è la sua idea per l’area dell’aeroporto Moscardini?
Frosinone ha una posizione geografica invidiabile, esattamente a metà strada tra Roma e Napoli e con un collegamento – potenzialmente anche migliore di oggi – con la dorsale adriatica. Un’idea per quell’area potrebbe essere quella di un grande centro di Protezione civile, proprio per sfruttare al meglio questa posizione favorevole.
Nei giorni scorsi ho inoltre partecipato con entusiasmo alla presentazione di un progetto di Legambiente su un grande parco fotovoltaico. E sappiamo tutti come le energie rinnovabili, soprattutto in questo particolare periodo storico, debbano essere rilanciate. Sono progetti e proposte da valutare ed oltretutto parliamo di un’area molto vasta, per cui magari un progetto potrebbe non escludere l’altro.

Progetti per il centro storico?
Il centro storico di Frosinone, così come tutte le altre zone, deve tornare ad essere vivibile quanto prima. E questo vuol dire attrattivo, curato, ordinato.
Cominciamo con il sostenere chi, con grande sacrificio, tiene alzata la serranda nonostante una situazione oramai surreale. Con degrado e abbandono.
Nello stesso tempo, attraverso una serie di agevolazioni, va fatto un lavoro per attirare nuovi investimenti e per dare un’identità nuova al centro storico, favorendo l’apertura di spazi artistici, luoghi di cultura e di artigianalità e di attività legate alla ristorazione. Vogliamo e dobbiamo costruire una città più dinamica, fresca e accogliente

E il fiume Cosa?
Si può fare qualcosa nell’immediato per il parco del Fiume Cosa. Per rendere infatti subito fruibili le zone interessate, analizzeremo la possibilità, attraverso un bando pubblico, di realizzare una pista ciclo pedonale e di running, con l’installazione di chioschi da affidare in comodato d’uso gratuito alle associazioni sportive che,in cambio, dovranno provvedere al decoro, pulizia, fruibilità, manutenzione dell’area assegnata.

Opportunità del Pnrr per il capoluogo?
Frosinone è una città europea e forse in pochi se ne sono resi conto. Probabilmente perché poche sono state le risorse utilizzate fino ad oggi. Stanno arrivando molte risorse attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Bisogna avere la capacità di intercettarle però. E in questo ci ricolleghiamo alla questione di saper far funzionare bene la macchina amministrativa.

Quali potrebbero essere le capacità di Frosinone per fungere da traino anche per i comuni più piccoli?
Se Frosinone fa il capoluogo, allora attraverso la cosiddetta area vasta potrebbe essere il Comune capofila rispetto ad un nuovo modus operandi amministrativo. Più siamo grandi e più risorse possiamo ottenere. Più le amministrazioni dialogano tra loro – anche in termini di servizi – e più i cittadini possono beneficiarne.
Bisogna però renderlo attrattivo, portando avanti tutto quello che abbiamo detto fino ad ora.

Gianluca Trento

Giornalista dei quotidiani online "LaProvinciaQuotidiano.it" e "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News". In passato è stato anche Direttore Editoriale de "La Provincia", Direttore Responsabile del quotidiano "Ciociaria Oggi", Condirettore de "Il quotidiano della Ciociaria", giornalista di "Paese Sera", del settimanale "L’Inchiesta" e del quotidiano online "Il Corriere della Provincia".

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