Frosinone, Galassi: città più attrattiva e treni veloci per la capitale

Frosinone a tutt’oggi non può considerarsi una città in crescita. Lo dimostra l’andamento demografico in perdita rispetto agli ultimi decenni. Se nel 1969 Frosinone contava 36 mila abitanti, attualmente sono meno di 45 mila. Ciò significa che bisogna porsi degli interrogativi in merito all’attrattività della città”.
La considerazione è di Antonello Galassi, già consigliere comunale per dieci anni a Frosinone e attento osservatore delle dinamiche socio-urbanistiche considerando le sue competenze professionali. Geometra libero professionista, Galassi è candidato per il Polo Civico a sostegno della candidatura di Domenico Marzi.


La questione centrale per Antonello Galassi è la qualità della vita. “Non bastano le grandi opere pubbliche che si realizzano ogni tanto, ma è fondamentale il contesto ambientale in cui si abita che si può e si deve migliorare attraverso gli interventi ordinari. Penso al decoro urbano e soprattutto alla manutenzione con un’attenzione particolare alla viabilità. Di fatto un piano reale della viabilità non è stato mai concretizzato, ovvero degli interventi che disciplinassero i movimenti cittadini sia in ingresso sia interni a Frosinone. Non sono certo le rotatorie di De Matthaeis che risolvono il problema. Ma un piano di più ampia visione”.
“Ad esempio, avrebbe alleggerito il traffico da Alatri la variante di collegamento tra il casello autostradale e il centro commerciale Panorama i cui finanziamenti sono andati persi perché non impiegati. Adesso tutto il traffico si concentra a Madonna della Neve. E quando ci sono problemi sull’autostrada una massa di veicoli si riversa in città appesantendo i livelli di inquinamento nelle strade centrali”.
“Molto probabilmente il potenziamento dei trasporti pubblici agevolerebbe gli spostamenti puliti– aggiunge Galassi – Soprattutto verso Roma che fagocita migliaia di pendolari ciociari. Se penso a collegamenti veloci per lavoratori e studenti non penso alla Tav, ma a treni ogni mezz’ora. La linea ferroviaria c’è perché non sfruttarla per accorciare i tempi verso l’area metropolitana. E magari attrarre anche nuovi residenti proprio da quelle zone ormai sovraffollate”.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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