Sora, Ruggeri si ritira: nubi nere anche su Di Stefano per la grande ammucchiata
La polveriera Sora è già esplosa ma c’è un altro ordigno che potrebbe deflagrare all’improvviso, mettendo in crisi anche la coalizione che sostiene Luca Di Stefano. Ad inneascarlo sono stati alcuni importanti esponenti del Pd.
E sì, perché se fino a ieri la marcia del candidato sindaco delle liste civiche sembrava inarrestabile, anche alla luce della clamorosa spaccatura all’interno del centrodestra, sfociata con il passo indietro di Giuseppe Ruggeri, oggi si registrano una serie di mal di pancia proprio tra chi sostiene Di Stefano: non vogliono, infatti, che tutto si trasformi in una sorta di grande ammucchiata.
A far salire la tensione un possibile patto con alcuni importanti esponenti del Partito Democratico. Una notizia che, se confermata, potrebbe mettere in seria difficoltà anche il progetto portato avanti dal giovane esponente politico. Gli accordi già stilati con chi lo sostiene potrebbero, infatti, ridursi a carta straccia, tanto da trasformare la sua sfida elettorale in una sorta di caporetto politica.
Ecco le motivazioni del ritiro di Ruggeri
“Non vivo e non ho mai vissuto di politica – queste le motivazioni di Ruggeri – e non ho mai chiesto di essere io il candidato sindaco unitario di alcun schieramento politico. Ho accettato l’invito dalle forze del centrodestra, parte politica di cui i condivido gli ideali da sempre. Per questo – evidenzia – ed in nome della politica vera in cui nonostante le vicende di questi giorni ho ancora fiducia, ho ritenuto fondamentale che tutte le forze del centrodestra appoggiassero la mia candidatura con l’ausilio di forze civiche che comunque condividessero gli ideali identitari dello schieramento”.
“La mia disponibilità, diversamente da quanto faziosamente insinuato, è stata da subito totale, come sarebbe stato incondizionato e proficuo il mio impegno da primo cittadino di una città nella quale vivo da sempre e svolgo da oltre 30 anni la professione di medico”.
“La mia onestà intellettuale non mi avrebbe mai potuto far immaginare che la mia disponibilità fosse poi stata data in pasto alla mala politica che vive di intrighi, trattative di partito e pseudo tatticismi. Modi di fare, pensare, operare che non mi appartengono ed è per questo allora che lascio spazio a chi questo stile lo sente suo e lo vive tutti i giorni. Mi rammarico che Sora e i sorani, quelli che credono ancora credono alla politica messa a servizio del bene comune, in questi giorni abbiano dovuto assistere a teatrini poco seri e di cui io mi ritengo vittima sacrificale. Da parte mia c’è la soddisfazione di aver voluto provare a scardinare logiche che purtroppo, constato con dolore, sono troppo radicate nella mente e nei comportamenti di persone che giocano alla politica sulla testa delle persone. La mia professione di medico mi ha insegnato che il bene delle persone è sovrano – ha concluso l’oculista – ed è in questo modo che continuerò a spendermi e a dedicarmi alla mia professione e contestualmente alla mia gente”.
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