Trattamento dell’organico, Maura (FdI) invita la Saf a non delegare ai privati e dice no ad altri rifiuti da Roma

Il rischio che si corre nel dare la disponibilità per aprire una nuova discarica è quello di essere sommersi dai rifiuti di tutto il Lazio”. Lo ribadisce, senza mezzi termini, il presidente del Consiglio provinciale Daniele Maura, dopo averlo evidenziato nel corso dell’ultima seduta dell’assise di Palazzo Iacobucci. Maura, inoltre, invita la Saf a non delegare ai privati la gestione del ciclo dei rifiuti, perché una gestione diretta garantisce utili e, di conseguenza, la riduzione delle tasse ai cittadini.

In effetti, da un po’ di tempo a questa parte, in provincia di Frosinone diverse società stanno presentando progetti per la realizzazione di biodigestori. Uno, in particolare, è quello che dovrebbe sorgere ad Anagni e che vede coinvolta una società privata nelle cui quote figura anche la Saf, società partecipata al 100% dai Comuni della provincia di Frosinone. L’impianto di Anagni, lo ricordiamo, sta creando non poco malcontento in città oltre che diverse reazioni politiche contrastanti (LEGGI ANCHE: Biodigestore ad Anagni, Tasca: città sommersa da 84mila tonnellate di rifiuti).

L’intervento

Per l’esponente di Fratelli d’Italia, in buona sostanza, il primo territorio che darà il via libera, diventerà l’immondezzazio regionale. “Le mancanze gravi – ha evidenziato – vanno ricercate non nelle province, ma nella città metropolitana di Roma. La dimostrazione sta nel fatto che la sindaca Raggi, che si era presentata alle elezioni di 5 anni fa come la salvatrice dell’ambiente, subito dopo la sentenza del Tar dei giorni scorsi, ha avuto l’ardire di festeggire l’ennesima sua incompiuta: la non realizzazione della discarica della capitale”. 

Maura, inoltre, fa notare che la Provincia di Frosinone, a prescindere da qualche mancanza, ha dato mandato al Politecnico di Torino di individuare il luogo migliore per realizzare l’impianto. Proprio per evitare zone a rischio, visto che numerose aree della Ciociaria si trovano all’interno del Sin Valle del Sacco. Ed altre non sono adatte”.

L’analisi

“Forse qualcuno dimentica –  ha argomentato  – che per anni siamo stati travolti dai rifiuti romani e, a prescindere da qualche manifestazione, poco è stato fatto per evitare che tutto ciò avvenisse.  Forse maggiore opposizione – ha chiosato – l’avrebbe dovuta fare la Saf. Ma l’arrivo dell’immondizia di Roma ha permesso all’impianto di Colfelice di lavorare a pieno ritmo. Questo, però, avrebbe dovuto portare introiti (i cosiddetti benefit ambientali, ndr) che al momento non si sono visti”.

L’esponente di FdI punta l’indice anche contro la Regione Lazio. “Il punto è che la Giunta Zingaretti ha aggravato ancor di più la situazione, perché qui, come a Viterbo, vi erano delle discariche ad esaurimento che sono andate avanti con una serie di ordinanze.  Da Roma, invece, è stato deciso di chiudere la discarica di Colle Fagiolara che, invece, aveva ancora spazio.  A pensare male si fa peccato, come soteneva qualcuno, ma con ogni probabilità questo è avvenuto perché c’erano le elezioni a Colleferro”.

L’affondo

Maura, infine, indica la rotta da seguire. “Faccio notare – ha sottolineato l’esponente di Fdi – che la Saf ha avuto cospicui finanziamenti dalla Provincia e dalla Regione: ben 18 milioni di euro; 700 mila  per il completamento  della valorizzazione della Forsu per la produzione di compost. Io credo che il percorso da avviare sia proporio quello di chiudere il ciclo ottimale, che in parte già c’è, ma che appunto va completato con la produzione di compost e di bio-combustibile. E proprio perché credo in questo progetto, non riesco a capire per quale motivo tutto ciò debba essere delegato al privato, visto tale attività potrebbe diventare una ricchezza per la Provincia.  E, pertanto, contribuire anche all’abbassamento delle tariffe per i cittadini”.

“Non è proprio ammissibile – ha concluso il presidente del consiglio provinciale – che quando ci sono i debiti, allora se li deve accollare l’ente pubblico. Mentre quando c’è l’opportunità di guadagnare, allora gli utili finiscono nelle tasche dei privati.  Invito, quindi, nella prossima assemblea dei sindaci, a prescidere dalle appartenenze politiche, ad assumere un’azione comune per contrastare situazioni del genere”.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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