Consorzio unico, Patrizi (Polo Civico): discussione sul rapporto costi-benefici. No a dispute ideologiche
“La stella polare resta l’interesse di Frosinone, del capoluogo. Ragione per la quale il dibattito e il confronto sull’opzione del Consorzio industriale regionale unico devono avvenire in maniera costruttiva e serena. Evitando le bandierine, le logiche da guelfi e ghibellini o da curva nord e curva sud”. Così Debora Patrizi, coordinatrice cittadina del Polo Civico.
L’intervento
“Un dibattito che va improntato sul rapporto costi-benefici in maniera tecnica. Oserei dire scientifica. Il parametro principe è il seguente: quale l’interesse principale delle nostre imprese? Mi permetto di ricordare che Gianfranco Pizzutelli, membro del cda dell’Asi e leader del Polo Civico, in questi anni ha lavorato per portare a Frosinone oltre il 52% dei finanziamenti Asi. Un dato su tutti: su 13 milioni di euro di finanziamenti per otto progetti, 6,7 riguardano l’area del capoluogo. Ben oltre il 52%. Parliamo di interventi che verranno realizzati nei prossimi anni, con il termine che è scattato dalla firma della convenzione (8 giugno 2020)”.
“Il Consorzio industriale regionale unico, per come è stato concepito, rappresenta una opportunità per le imprese e per il territorio. Soprattutto se alla prova dei fatti si dimostrerà che il Consorzio unico non rappresenta un decentramento di competenze. Se invece dovesse emergere che il capoluogo è condannato alla marginalità in un contesto regionale, allora è evidente che dovremo discuterne. Coinvolgendo l’intero consiglio comunale”.
“Ribadisco che al centro dei ragionamenti devono esserci le imprese. Dobbiamo capire se e in quale misura le nostre aziende potranno usufruire di finanziamenti e di altre possibilità. E se una decisione di uscire dal Consorzio determinerebbe, per esempio, la perdita di cospicui finanziamenti europei e regionali riservati alle aziende che ricadono nelle aree industriali. Ma anche la perdita di imprescindibili destinazioni urbanistiche di aree ricomprese nel Prt sovracomunale, che ha una valenza regionale. Stesso ragionamento per le opportunità legate agli acquedotti, alle fognature, alla fibra ottica”.
“Ma penso pure a temi come la ricerca di investitori nazionali ed esteri, la promozione di progetti di innovazione strategica, la riqualificazione delle aree dismesse, la logistica. C’è poi tutta la frontiera del Green e della costituzione di aree produttive ecologicamente attrezzate. Oltre alle sinergie di tipo distrettuale, agli studi e alle ricerche finalizzate all’innovazione. I temi sul tappeto sono questi. Occorre una riflessione approfondita e scevra di ogni condizionamento. Pensiamo al territorio, non alle bandierine”.
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