Zona rossa in tutto il Lazio: ecco le regole da rispettare

Anche il resto del Lazio, così come già era accaduto alla Ciociaria, finisce in zona rossa. Lo ha deciso il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base delle indicazioni ricevute dalla Cabina di Regia e dal Comitato Tecnico Scientifico.

Le parole di Zingaretti

“Saranno importanti comportamenti responsabili, da lunedì anche la Regione Lazio sarà chiamata giustamente a rispettare le regole della zona rossa. Sarà quindi ancora dura ma con le armi della campagna vaccinale ce la faremo”. Così il Governatore Nicola Zingaretti:

Il motivo

La nostra regione entra in fascia rossa per via dell’effetto della diffusione delle varianti. Succederà lunedì, quando tutte le scuole faranno didattica a distanza, chiuderanno bar e ristoranti (consentita la consegna a domicilio), resteranno aperti solo i negozi di prima necessità, vietati gli spostamenti anche all’interno della Regione se non per motivi di lavoro, necessità e salute. L’indice di trasmissione del Lazio (l’Rt) è a 1,3 e non era così alto da nove mesi, vale a dire da giugno scorso.

Tutta l’Italia sarà inoltre in zona rossa per Pasqua. Il Cdm ha infatti varato il decreto Covid con la stretta e nuove regole e restrizioni per i cittadini. Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile.

Tutti i divieti

Per quanto riguarda attività ristorative, scuole e spostamenti, le indicazioni del governo sono molto chiare. In zona rossa, infatti, è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie ecc.) e nelle loro adiacenze, mentre è sempre consentita dalle 5.00 alle 22.00 la vendita con asporto di cibi e bevande, anche se vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina.

Per l’istruzione, invece, rimarranno chiuse tutte le scuole di ordine e grado e verrà ripristinata la didattica a distanza.

Sempre secondo l’ultimo decreto in vigore fino al prossimo 27 marzo, in area rossa sono consentiti esclusivamente gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Mentre non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti sempre a motivi di lavoro, necessità o salute.

Redazione

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