Frosinone, Ottaviani replica a Legambiente: “Ceccarelli chiami Nancy Pelosi”.
“Credo che si stia varcando abbondantemente il limite della continenza da parte del Ceccarelli che, rifugiandosi dietro il simbolo di uno dei circoli di Legambiente, accorgendosi di arrivare sempre in ritardo sulle vere esigenze di tutela del territorio, spende le giornate maltrattando la tastiera”. Lo evidenzia il sindaco Nicola Ottaviani.
“Francamente, nella confusione dell’ultimo comunicato, non si comprende se sia contrariato dal fatto che la legge debba essere sempre applicata nei confronti di chiunque violi alcune norme, affiggendo cartelli abusivi sulla proprietà pubblica, oppure perché richieda una patente di impunità a se stesso o ai soliti compagni di merende politiche, sbandierando una cultura ambientalista che li vede ormai digiuni da anni”.
“Peraltro, il multipiano a cui si riferisce, definendolo mostro, non è stato realizzato certo da questa amministrazione, che ha ereditato esclusivamente contenziosi infiniti dal passato, sulla gestione e sui costi della struttura.
Purtroppo, il vizietto atavico di una certa parte della sinistra di invocare la legalità solo per gli altri, e di autoassolversi quando si parla di loro stessi, alcuni non riescono proprio a perderlo. Infine, sostenere che sia il sindaco a firmare, direttamente o indirettamente, l’emissione di alcune sanzioni non è soltanto risibile sotto il punto di vista della realtà, ma sfocia in affermazioni gratuite che meriterebbero ben altri tipi di censure, davanti ad altre autorità, non strettamente amministrative”.
“Senza considerare il fatto che il Ceccarelli ritiene anomalo, buon per lui e per la sua anomala tradizione lavoristica, rilevare che alle 8.40 del mattino alcuni dipendenti pubblici siano già al lavoro, emettendo verbali o annotazioni amministrative. Qualcuno gli svelerà un mistero ‘poco gaudioso’, prima o poi, confidandogli che, a quell’ora, l’Italia che lavora è già in piedi da un pezzo”.
“La speranza è che Nancy Pelosi non conosca mai il Ceccarelli, perché l’applicazione del venticinquesimo emendamento lo rivolgerebbe non più a Trump ma all’improbabile ‘tycoon’ ciociaro, chiedendogli di rientrare nei ranghi della normale e tranquilla critica politica”.