Covid, Vittigli (FdI): sistema sanitario al collasso per incapacità

Sta aumentando sempre di più l’emergenza covid e sta aumentando, di conseguenza,  la preoccupazione sulla tenuta del sistema sanitario locale. Negli scorsi giorni diversi esponenti del Circolo Territoriale ‘Paolo Di Nella’ di Frosinone, tra cui la Dottoressa Sabrina Colasanti  hanno condotto, anche raccogliendo testimonianze dirette,  un’indagine sulla situazione attuale.

L’intervento

E’ parere pressoché unanime – evidenzia Giuseppe Vittigli, portavoce FdI Frosinone- che tra le cause  principali dell’attuale emergenza sanitaria ci siano il  generale collasso del sistema dei  tracciamenti e un’inadeguata  organizzazione dei presidi sanitari. Questo purtroppo  si è verificato anche nella provincia di Frosinone come nel resto del Lazio. Ad esempio, come   confermato  dalle segnalazioni quotidiane  dei cittadini,  i  tempi di attesa per l’effettuazione di  un tampone sono diventati  eccessivamente lunghi con il conseguente pericolo che qualche persona in sospetto Covid rinunci a sottoporsi all’esame  e continui a rimanere in  contatto con altre persone. Sono stati riscontrati inoltre  svariati casi di esiti positivi al tampone comunicati con parecchi  giorni di ritardo, creando nelle persone esaminate un pericoloso affidamento in senso contrario. La stessa Asl si trova in difficoltà per l’invio delle mail, a causa della carenza di personale amministrativo a ciò dedicato. Per lo stesso motivo non è più sufficiente il famoso numero verde da richiamare”.

Lanalisi

“Gli ospedali sovraccarichi di lavoro non riescono a ricoverare subito i malati, le ambulanze restano bloccate nei pronto soccorso con forti disagi per i pazienti e per i soccorritori che non hanno nemmeno un attimo di pausa. Tutto questo va ovviamente ad aggiungersi al normale carico di lavoro degli ospedali, pregiudicando gravemente il sistema dei ricoveri  e delle attività di analisi. A questo proposito si segnalano ad esempio numerosi casi di rinvii di prenotazioni di visite, esami e diagnostica ricevuti da utenti/pazienti con patologie pregresse. Gli uffici relazioni con il pubblico risultano ad oggi gravemente  carenti di personale e sono in serie difficoltà nel fornire informazioni che non siano esclusive Covid”.

“I pazienti con patologie importanti  e le donne in gravidanza di fatto non hanno più la precedenza nell’esecuzione degli esami di laboratorio e non sempre risulta garantita nei reparti analisi un’assoluta separazione rispetto ai soggetti che si sottopongono a tampone. Infine vari reperti di normale degenza sono stati trasferiti dal presidio di Frosinone in altri presidi  della provincia (ad es., Alatri e Sora) che non hanno ricevuto un corrispondente ampliamento del personale necessario per l’espletamento dei maggiori servizi richiesti. Ad avviso degli esponenti del circolo territoriale di Fratelli d’Italia, la situazione rappresentata è la dimostrazione di quanto inadeguata sia stata la pianificazione degli interventi necessari a fronteggiare una seconda fase dei contagi, ampiamente prevista e purtroppo realizzatasi”.

L’affondo

Nei mesi scorsi, in cui minore era l’emergenza, dovevano essere messi a disposizione del sistema sanitario più personale e più mezzi e doveva essere studiato un preciso piano per fronteggiare un’emergenza che, lo si ripete, era ampiamente annunciata. Tutto ciò purtroppo non è avvenuto e  si rischia adesso di pagare un caro prezzo. C’è da auspicarsi  poi che siano stati adeguatamente predisposti e siano pronti all’uso  i reparti necessari a fronteggiare l’aumento dei ricoveri e delle terapie intensive che si sta già registrando in queste ore e che  necessariamente si manifesterà  nei prossimi giorni. Il tutto senza trascurare  le attività cura delle normali malattie e le attività di analisi.  Questa rappresentava   la principale misura da preparare e mettere in atto in previsione della seconda ondata”. 

Speriamo di non assistere ad un nuovo e, stavolta,  ancora più tragico ed ingiustificabile  fallimento. Si deve, purtroppo con rammarico, concludere che gli Enti competenti, in primo luogo la Regione Lazio, si sono dimostrati  impreparati nel prevenire e nel gestire l’attuale fase di  emergenza,  mettendo ulteriormente a repentaglio la salute e la vita dei cittadini. Il che è oltremodo ingiustificabile,  soprattutto nel momento in  cui vengono ad essere limitate e sospese alcune attività economiche privando tanti cittadini della loro fonte di sostentamento”.

Redazione

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