Frosinone, Pd: ecco la verità sul posticipo dell’apertura scuole

Non il ritardo sulla consegna dei banchi monoposto, bensì il mancato adeguamento degli edifici scolastici alle misure Anticovid, sarebbe questa la reale motivazione per cui il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, avrebbe deciso per il posticipo dell’apertura delle scuole nel capoluogo dal 14 settembre al 24. Questo è quanto si evince dalle dichiarazioni a firma del circolo cittadino del Pd.

Nessun lavoro è stato avviato

“Fin dai primi di luglio il Comune di Frosinone ha a disposizione un finanziamento di 230.000 euro del Ministero dell’Istruzione, destinato ai lavori di adeguamento dei locali e alla fornitura di arredi per le scuole dei quattro Istituti Comprensivi della città di Frosinone. Ebbene ad oggi, 9 settembre 2020, nessun lavoro di adeguamento strutturale delle aule e dei locali è stato ancora neanche avviato in nessuna scuola cittadina, né tanto meno sono state forniti alle scuole del primo ciclo di istruzione, di competenza comunale, arredamenti scolastici per il distanziamento come banchi monoposto o altro, perché il Comune poteva chiedere anche la fornitura di arredo, ma non lo ha fatto.

Tra responsabilità del Ministero e del Comune

Eppure ieri il Sindaco, nel preannunciare l’eventuale differimento dell’apertura delle scuole rispetto alla data prevista del 14 settembre, fornisce proprio la motivazione del mancato arrivo alle scuole dei banchi monoposto, attribuendone la totale responsabilità al Ministero, ed omettendo le proprie gravi responsabilità rispetto al mancato rispetto dei tempi di effettuazione dei lavori.

Ben 230.000 euro sono stati assegnati in tempi brevissimi dal Ministero dell’Istruzione al Comune di Frosinone eppure le scuole dell’infanzia, primarie e medie cittadine si ritrovano nelle condizioni di non poter riaprire, come pre-annunciato dall’amministrazione comunale, nell’impotenza e nel disagio grave dei dirigenti scolastici, degli insegnanti, delle famiglie.

“Caro sindaco, dovevate lavorare prima e meglio”

Davanti ad una emergenza sanitaria, qualunque Comune attento ai bisogni di sicurezza, educativi e di istruzione della propria cittadinanza, avrebbe messo in moto una macchina amministrativa efficiente, lavorando giorno e notte per garantire il diritto allo studio alle giovani generazioni. Il Comune di Frosinone invece no, non ha modificato le proprie lasse abitudini neanche davanti al pericolo del COVID, e adesso è tardi, certo, caro Sindaco: dovevate lavorare prima e meglio per le scuole. Avete fatto passare una intera estate nella consueta inerzia, come se il Covid potesse aspettare i vostri tempi. Ora, al 9 settembre, non basta di sicuro un taglio d’erba nei giardini scolastici all’ultimo momento, da poter mostrare alla cittadinanza, per mettere a norma le scuole sul distanziamento sociale, per assicurare la sicurezza dei bambini e delle loro famiglie nelle aule, negli ingressi scolastici, nei bagni, negli spazi interni. La competenza sulle scuole con studenti fino a 14 anni è comunale. La competenza sulla salute pubblica, sacrosanta, doverosa, anche. La verità va detta tutta. Nel rispetto dei cittadini”. 

Redazione

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