Sanità,”Salera non è più credibile”: la stoccata dell’opposizione

“Se i fatti sono noti (da anni l’Unità di Anestesia e Rianimazione del Santa Scolastica’ è davvero ai piedi di Pilato, e da mesi è ormai al collasso, tanto da non poter garantire neanche le urgenze), e sono noti al punto da aver messo in subbuglio la popolazione e in grave crisi l’amministrazione comunale, l’apparente soluzione sembra invece uscita dal classico cilindro del prestigiatore delle fiere di paese”. L’affondo è di Mario Abbruzzese, Salvatore Fontana , Franco Evangelista, Giuseppe Golini Petrarcone e Massimiliano Mignanelli

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L’ospedale Santa Scolastica di Cassino

L’intervento

“Con una mossa in due atti in due giorni, la prima targata ASL, la seconda Salera-made, il Sindaco della Città-Martire ha trionfalmente dichiarata chiusa la crisi anestesiologica innescata dalle segnalazioni dall’opposizione quasi due mesi fa. E La cosa non può che lasciare interdetti.  Salera ha prima dichiarato che non c’erano né piani di depotenziamento dell’ospedale cassinate, né particolari elementi di criticità (con la nota del 12 maggio e nel successivo Consiglio comunale). Poi ha reagito veementemente a chi lo attaccava sull’emergente problema della carenza di Anestesisti, giustificandosi con la ‘in-competenz’ comunale sui temi sanitari; successivamente, in chiaro affanno, ha iniziato una girandola di incontri, culminati con il ‘colpaccio”’del colloquio nientepopodimeno che con il Ministro della  Salute in persona”.

E proprio mentre si avvicinava il Consiglio comunale del 27 Luglio, il colpo di teatro doppio: prima la dr.ssa Magrini, manager f.f. della ASL, forniva l’assist in contropiede a una maggioranza in evidente affanno, poi Salera buttava in rete la più facile delle occasioni, proclamando ai quattro venti ciò che aveva sempre negato. Da “non c’è nessuna emergenza e comunque il Sindaco non può fare nulla” a “Ho scongiurato quello che fino a poche ore fa era una certezza, e cioè la chiusura dell’Anestesia e Rianimazione” è stato un attimo, un battito d’occhio, un nanosecondo. Due problemi però restano sul tappeto, e nessuno è al momento in grado di risolverli. Primo: se è vero che c’è un concorso… in corso, come mai nessuno lo ha detto all’inizio della polemica? Delle due, l’una: Salera non sapeva assolutamente nulla, il che è grave, perché il massimo Rappresentante della Città è all’oscuro di fatti che lo riguardano direttamente. Ed è così all’oscuro da arrampicarsi sugli specchi, disperatamente, per cercare una soluzione a un problema che – malgrado le sue negazioni – sapeva essere molto serio. In alternativa, Salera sapeva tutto: il che sarebbe ancora più grave, perché lasciare l’intera Cassino con l’angoscia di un ospedale per il quale non si intravvedono soluzioni (che in realtà ci sarebbero) ha un sapore di sadismo politico, e nessuno vuole pensarlo”.

L’analisi

“Salera dovrebbe comunque sapere due o tre cosette: i concorsi non hanno, purtroppo, mai risolto i problemi dell’ospedale di Cassino. Al massimo sono serviti a decine di medici di fuori per sistemarsi altrove, dopo aver incassato l’assunzione, lasciando i pochi eroi veri del Territorio a difendere il fortino. Secondo: che si faccia un concorso per gli Anestesisti ci manda in estasi. Ci manda meno in estasi sapere che si farà a settembre, quando decine di pazienti avranno subito il danno di un blocco prolungato e inaccettabile, che la maggioranza avrebbe dovuto sollevare nelle sedi competenti e risolvere assai prima. Terzo: la copertura dell’organico non può avvenire, evidentemente, prima di 3 o 4 mesi da adesso: e nel frattempo che si fa? Si resta nella drammatica situazione attuale, o ci dobbiamo aspettare un altro gioco di prestigio? Da ultimo, e senza nulla togliere a coloro che vinceranno il concorso: siamo sicuri che sbattere in una trincea come il “S. Scolastica” dei giovani alle prime esperienze sia una buona idea? Ma soprattutto: siamo sicuri che questi giovani resteranno con noi? Lo scopriremo alla prossima puntata in attesa che implodano anche altri Reparti, di cui ancora non si parla. Per ora…”.

Redazione

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