Super popolare del centro Italia, la BpC chiarisce la sua posizione

Oggi, venerdi 17 luglio 2020, su IL Sole 24 Ore, è stato pubblicato un articolo che delinea l’ipotesi della creazione di una “super popolare del centro Italia”, «un maxi soggetto – si legge  – che dovrebbe avere in teoria, come scatola di controllo, una holding a matrice cooperativa e sotto, a presidio dei singoli territori, le diverse reti bancarie operanti in forma di Spa».  Lo schema «vedrebbe, nel tempo l’ingresso nella holding popolare di altre banche cooperative, ognuna delle quali è chiamata a conferire le proprie attività (tipicamente sportelli) nella Spa sottostante in cambio di una quota nella holding tarata sui propri attivi».

Il progetto sarebbe limitato a realtà bancarie del centro Italia, tra cui viene nominata anche la Banca Popolare del Cassinate. «La proposta – spiega ancora l’articolo – sembra muoversi come alternativa a quella dell’ipotizzata super-popolare del Sud Italia» che era stata delineata in passato e che la BPC già aveva smentito, dichiarando con forza di non essere interessata a questa soluzione. 

Donato Formisano
Donato Formisano

L’intervento del presidente

«A distanza di qualche mesedichiara il Presidente della BPC Donato Formisanodobbiamo nuovamente intervenire per chiarire la posizione della Banca Popolare del Cassinate su un progetto di aggregazione di più banche locali. Il nostro Istituto non ha nei suoi piani nessun passo in questa direzione e l’ipotesi di un accorpamento con altri istituti non è in nessun modo al vaglio della nostra Amministrazione, che, attualmente, conferma il proprio modello organizzativo e le caratteristiche dimensionali e di governo. Per noi il principio di autonomia è un elemento imprescindibile della nostra identità ed è proprio grazie a questo principio che la banca mantiene un alto livello competitivo in termini di solidità patrimoniale e di indicatori economici e di redditività». 

I numeri del bilancio 2019 sono particolarmente importanti. Il Patrimonio netto di bilancio, comprensivo dell’utile d’esercizio ammonta a 105,840 milioni, in crescita rispetto allo scorso anno di 2,858 milioni (+2,77%). L’utile lordo è di oltre 14 milioni di euro.  L’utile netto è di 8,539 milioni di euro. Il patrimonio netto di bilancio, escluso l’utile d’esercizio, raggiunge i 97,3 milioni e, rispetto al 31 dicembre 2018, registra un incremento del 13,66%.

In crescita anche i dati della raccolta e degli impieghi. Il   CET1, al 31/12/2019, è pari al 19,94%, un dato che si colloca ben al di sopra dei requisiti patrimoniali richiesti dalla normativa, a testimonianza della solidità della BPC.

Le parole del vicepresidente

«Non conosco nel dettaglio il contenuto del progetto e, al momento, ho solo le informazioni contenute nell’articolo spiega Vincenzo Formisano, docente dell’Università di Cassino, Vicepresidente della BPC e da pochi giorni Vicepresidente dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari ma questo progetto sembra essere scritto da non addetti ai lavori. Contesto innanzitutto il metodo di comunicazione: poiché si tratta di un tema delicato quale l’assetto delle banche popolari (che coinvolgono migliaia di soci e lavoratori) non si possono dare informazioni di questo genere senza che le singole banche siano coinvolte e senza che ne siano a conoscenza. Inoltre, le mie sono contestazioni di merito: se il progetto fosse davvero come viene descritto, non consentirebbe di raggiungere le dimensioni necessarie per garantirne la solidità e la sostenibilità e, anzi, rischierebbe solo di svuotare le cooperative, danneggiare i soci, snaturare le banche popolari senza raggiungere gli obiettivi. 

Per ottenere economie di scala, deve essere chiaro che non è l’aggregazione l’unico modello possibile, soprattutto quando, come in questo caso, non consentirebbe di raggiungere dimensioni adeguate, ma, piuttosto è necessaria la costruzione di network che rendano le strutture efficienti nei costi e competitive sui mercati. Non è sommando le inefficienze che si ottengono efficienze, ma, piuttosto, bisogna rivedere le strategie e creare reti che consentano alle banche di gestire in comune tutti gli elementi cruciali, come i processi operativi che hanno bisogno di innovazione continua in fintech e banca digitale. Ad esempio, la Banca Popolare del Cassinate usufruisce dei servizi informatici e tecnologici messi a disposizione da Cassa Centrale attraverso Allitude, che fornisce servizi a decine e decine di banche: i costi e gli investimenti di innovazione, ripartiti su una platea così numerosa, rendono le piccole banche in grado di competere con i colossi bancari. 

Tuttavia l’efficienza (che può essere acquisita con le economie di scala attraverso i network) da sola non basta. E’ necessaria l’efficacia, che può essere raggiunta facilmente dalle banche popolari grazie alla conoscenza del territorio e alla grande capacità di penetrazione del mercato. Coniugando l’efficienza che si ha attraverso il network, l’efficacia sui territori, il modello di business che usufruisce dell’innovazione fatta a livello di network (es banca assicurazione, cessione del quinto, gestione patrimoniale, etc.) si ottiene un modello vincente e alternativo rispetto alle aggregazioni. 

Un esempio virtuoso è dato dalla Luzzatti Spa, che proprio in questo momento sta portando avanti la terza importante operazione di cartolarizzazione multioriginator: un’operazione che le banche, da sole, non avrebbero potuto gestire, ma che è stata portata avanti grazie al network. E’ un modello già sperimentato e che sta funzionando.  Un eventuale “oligopolio” nell’ambito bancario, legato alla presenza di pochi grandi soggetti, è estremamente rischioso per l’economia e la democrazia del nostro Paese. Pensiamo piuttosto a esempi di Paesi come la Germania, nei quali l’economia è forte e le banche popolari, locali e regionali hanno un ruolo molto importante. 

Negli ultimi anni le crisi bancarie hanno riguardato banche piccole, medie e grandi, a testimonianza del fatto che, per le banche come per qualsiasi altro tipo di impresa, non è la dimensione il problema: contano, piuttosto, la capacità strategica, una sana e prudente gestione, comportamenti eticamente corretti. Mi auguro che ci sia la lungimiranza e la capacità strategica di valutare tutti i modelli possibili e non fermarsi a soluzioni incomplete e inadeguate come quella delle aggregazioni».

Redazione

SEGUICI ANCHE SUI SOCIAL
Facebook: TuNews24 e TuSport24
Instagram: TuNews24 e TuSport24
Youtube: TuNews24
Telegram: TuNews24
Puoi leggerci anche in formato cartaceo: il settimanale viene pubblicato e distribuito gratuitamente ogni venerdì in edicole, bar, centri commerciali e svariati esercizi. Ma è possibile anche sfogliarlo comodamente online, cliccando su TU NEWS sfogliabile
TU NEWS, PASSIONE PER L’INFORMAZIONE

Redazione ha 8315 articoli e più. Guarda tutti gli articoli di Redazione