Da Ricci a Renna: l’Anbi Lazio che cambia marcia e cresce con il territorio
Anbi Lazio ha cambiato marcia. Lo si è visto nell’ultimo anno. A livello di comunicazioni ed attività. Mai annunci. Solo cose realizzate. La prima cartografia dei fossi e dei canali, il protocollo d’intesa con l’associazione dei comuni del Lazio.
Una interlocuzione diretta con la Regione Lazio. Con il Capo di Gabinetto di presidenza Albino Ruberti attento e pronto a intervenire, a seguire e verificare. Anbi Lazio ora tramite i consorzi grazie alla regia di Ruberti ha potuto per la prima volta presentare le richieste per il piano di sviluppo rurale e lo farà anche per i Por. Cambio di indirizzo e di mentalità. La nuova marcia da neppure un mese ha nel vertice , nella casella di presidente registra il nome importante, quello di Sonia Ricci.
Ex assessore regionale alle politiche agricole nella prima giunta Zingaretti non ha lasciato il ruolo di dirigente nazionale nelle organizzazioni di produttori. Ha ottimi rapporti con chiunque a prescindere dal colore politico e dai livelli.
Piattaforma telematica unica per le gare
Ora al primo consiglio di amministrazione, quello di insediamento, arriva la nota con la quale si rende pubblico che nel Lazio oggi i Consorzi hanno tra i propri strumenti una piattaforma telematica unica per le gare. Un segnale importante. Un segnale che va nella direzione di individuare sempre meglio la direzione di fornire supporto e servizi ai Consorzi laziali. Dopo quello di Roma uscito dal commissariamento dovranno archiviare questa pagina anche gli altri. Ci sono i nuovi Piani di Classifica da realizzare.
Cosa sono? Gli strumenti che determinano le tariffe, disegnano e controllano il territorio specificano i bacini. Insomma, insieme al catasto, la spina dorsale per le attività. Anche per questa nuovo obiettivo il cda, su proposta di Ricci, ha dato mandato al direttore regionale di Anbi Lazio Andrea Renna di trovare la quadra. Consulenza giuridica e tecnica per essere pronti per i singoli paini dei singoli piani.
La funzione strategica dei Consorzi
Senza i Consorzi non si potrebbe irrigare, non si potrebbe garantire per esempio il meglio del Made in Lazio. Non troppi lo sanno. Ecco che allora se Renna, con umiltà pragmatismo ma anche con una visione e piglio determinato, senza troppo chiasso, da un anno chiamato a dirigere Anbi Lazio, per indole non poteva non dare impulso anche alla comunicazione di Anbi Lazio con al presidenza della Ricci tutto ciò si rafforza e moltiplica.
Questo è il cammino. Trovare sinergia, concertazione, programmazione. Non più ognuno per sé , tutti insieme. Su un territorio che ha numeri importanti alla voce biodiversità, ma anche nelle specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario oltre che per i prodotti tradizionali regionali censiti per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono va riscoperto il ruolo di queste strutture regolate da Regi Decreti.
Strutture che garantiscono salvaguardia idrogeologica ed ambientale oltre all’irrigazione per difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico. Il consumo di suolo e i cambiamenti climatici impongo riflessioni ed azioni per contrastare la tendenza al surriscaldamento, con il moltiplicarsi di eventi estremi , manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. Anbi vuole esserci, vuole farlo anche in modo innovativo. Con una marcia diversa. Appunto. Archiviando, si spera per sempre, l’abitudine della fase dell’emergenza privilegiando quella della prevenzione mediante azioni e progetti.