Mezzi e barelle per la Ciociaria, Magliocchetti incalza il Dg dell’Ares

“Ho appreso con piacere che l’Ares ha deciso di attivare, finalmente ed in controtendenza rispetto a quanto fatto fino ad oggi, un importante piano pluriennale di internazionalizzazione dei mezzi di soccorso esternalizzati, con il seguente cronoprogramma: 38 per il 2020; 39 per il 2021 39 e 40 per il 2022”. Così Danilo Magliocchetti, consigliere comunale di Frosinone, delegato all’Anci, in una lettera inviata a Maria Paola Corradi, direttore generale dell’Ares 118.

L’intervento

“Ad oggi l’ARES ha una ripartizione di 235 mezzi, di cui 117 esternalizzati. Quella dei mezzi esternalizzati – evidenzia Magliocchetti – costituisce una vera e propria anomalia, tanto che la stessa citata delibera riporta testualmente circa la situazione attuale “costituisce la punta massima di esternalizzazione del servizio mai raggiunta da ARES…..” Dalla lettura del Documento si evince, che per l’anno 2020 i 38 mezzi da internalizzare e programmati, afferiscono alla sola Città di Roma Capitale così suddivisi: 33 ambulanze e 5 automediche”.

L’invito

“Orbene, pur con il massimo rispetto per le esigenze della Capitale è chiaro che analoga attenzione e volontà decisionale dovrà essere rivolta, al più presto, anche per le altre ARES del territorio e nello specifico per l’ARES della provincia di Frosinone, anche se l’Azienda ha un numero limitato di mezzi esternalizzati, 4 su un totale di 28. C’è, tuttavia, necessità di generale ammodernamento dei mezzi, proprio come previsto nella delibera de quo per i 38 mezzi, tra le 33 ambulanze e le 5 auto mediche per la città di Roma da internalizzare, che dovranno essere dotati di Monitor defibrillatori, ventilatori polmonari, massaggiatori cardiaci, aspiratori ecofast e sedie di evacuazione scendi scale”.

Inoltre, è importante rilevare e la circostanza è quantomeno singolare, che la delibera prevede infine l’acquisto, sempre per la sola ARES di Roma Capitale,  “di 6 barelle ad alto biocontenimento al fine di rendere idonee una quota parte delle ambulanze operative nella città di Roma ai trasporti dei pazienti che necessitano di tale misura precauzionale, come si è verificato nel corso dell’emergenza COVID 19 e come si potrebbe verificare nel corso di eventuali future emergenze infettivologhe.”

La questione

“Alcune domande – evidenzia il consigliere comunale – nascono spontanee: e le altre ARES del Lazio? perché non possono essere contemplate dall’acquisto delle barelle di biocontenimento da destinare alla altre strutture provinciali? Eventuali future emergenze infettivologhe, che tutti ci auguriamo non doversi verificare mai, non è che si materializzano solo a Roma, ma possono ovviamente interessare tutto il Lazio, quindi perché destinare l’acquisto di questi importanti presidi solo a Roma?”.

Del resto, dal calcolo della spesa allegato alla delibera di tutti questi mezzi e strumenti, si evince che il costo per l’acquisto delle barelle di biocontenimento è di 11.700 euro + iva. Quindi, una cifra non rilevante, che potrebbe essere incrementata con poco, al fine di destinare,  subito, le necessarie barelle di biocontenimento a tutte le ARES del Lazio, non solo a Roma. Ovviamente queste mie considerazioni, non sono frutto di inopportuno campanilismo, ma equa e razionale distribuzione di mezzi e strumenti di tutela e prevenzione sanitaria su tutti i territori. Certo che considererà questa mia richiesta con la consueta necessaria attenzione, nel ringraziare anticipatamente, resto in attesa di un cortese gradito cenno di riscontro”.

Redazione

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