Cosilam approva consuntivo e lavora alla Green Economy su Roccasecca

L’Assemblea Generale dei Soci del Cosilam, riunita in teleconferenza, ha approvato il bilancio consuntivo 2019 che, anche quest’anno, si chiude con un segno positivo: oltre cinquantamila euro di avanzo di gestione. Un dato importante che rappresenta la miglior chiusura degli ultimi dodici anni e che è stato al centro di una Assemblea dalla partecipazione record con la presenza di circa l’80% delle quote sociali.

Una situazione generale di bilancio – ha affermato il Presidente del Cosilam Marco Delle Cese – che ci lascia soddisfatti e che non avveniva da oltre dodici anni. Tutto questo dimostra che l’Ente ha qualità e risorse per essere ormai considerato virtuoso”.

Il presidente Delle Cese ha poi ripercorso in sede di Assemblea le principali progettualità avviate e in fase di partenza con uno sguardo rivolto anche al futuro. Ed è proprio su questo che ha annunciato lo stanziamento da parte del Consorzio di 20.000 euro per il progetto relativo alla Fermata Tav.

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Il presidente del Cosilam Marco Delle Cese

In ultimo è stata annunciata anche la grande progettualità su cui il Cosilam sta lavorando e che permetterà un radicale e rivoluzionario cambiamento della politica industriale del Lazio meridionale. Infatti sarà creato il primo Polo industriale della Green Economy nella zona di Roccasecca.

Polo industriale a Roccasecca

“Una filiera industriale che si svilupperà su tre attività differenti rendendo la nostra zona unica, con ricadute economiche che, dai primi dati, sarebbero di straordinaria rilevanza – ha spiegato il Presidente Delle Cese – La prima attività è legata alle piantagioni intensive di piante da fitodepurazione che assorbirebbero dai terreni le sostanze inquinanti. Una volta raccolte, queste piantagioni verrebbero lavorate e trasformate in imballaggi che possono sostituire la plastica attualmente utilizzata da tutte le aziende”.

“Bonificano i terreni agricoli e generano una filiera economica green. Il secondo punto d’intervento riguarda le fabbriche che in passato hanno prodotto asfalto. Grazie a una riconversione delle stesse sarà possibile creare un bio-asfalto, utilizzando le sostanze che oggi vengono gettate in discarica, che può sostituire quello usato tradizionalmente. Pratica, questa, già allo studio nel nord Europa”.

“Il terzo filone d’intervento riguarda gli avanzi di cucina che verrebbero trasformati in bio-metano con cui riscaldare scuole, edifici pubblici, ma con cui alimentare anche automobili e impianti industriali. In questo modo si ridurrà il consumo di energia elettrica abbattendo, anche, le bollette dei rifiuti per i cittadini. Un progetto rivoluzionario che ci proietta a essere i precursori del futuro e che permetterà di risolvere anche uno dei grandi problemi dell’industria italiana: il costo dell’energia”.

Redazione

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