Tre ragazzi della protezione civile positivi al Covid. L’annuncio del sindaco di Patrica

Risultano positivi tre ragazzi della Protezione Civile (uno residente a Patrica, due in altri Comuni). Stanno tutti bene e in quarantena obbligatoria». A renderlo noto il sindaco di Patrica, Lucio Fiordalisio, che in una nota specifica di aver informato anche il Prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli sulla necessità di divulgare la notizia, pur nel massimo rispetto della privacy, alla comunità. 

L’intervento

Ai tre volontari – evidenzia il sindaco – va la mia vicinanza e il ringraziamento straordinario per l’incredibile lavoro che hanno svolto verso tutti noi, senza di loro non saremmo mai riusciti a fornire tutti i servizi attivati e non avremmo mai potuto sostenere le persone in difficoltà. Il loro impegno purtroppo li ha esposti ad un rischio maggiore rispetto agli altri, torneranno nel gruppo ancora più forti e determinati.
La Task Force della ASL di Frosinone, e specifico, solo questa Struttura, ha la competenza per ricomporre la catena di soggetti che possono avere avuto un contatto stretto con i nostri tre ragazzi. Ora, tutti noi sappiamo che la Protezione Civile in questo mese ha assistito molti cittadini e ha effettuato tante consegne. Ma lo ha fatto sempre in totale sicurezza e rispettando i dispositivi di precauzione. Questa circostanza garantisce la mancanza di contatto stretto nelle attività espletate”.

Le raccomandazioni

Il contagio può avvenire tramite “contatto stretto” e cioè quando:
• una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 senza dispositivo di protezione individuale.
• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
• una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri.

L’appello

Come dobbiamo comportarci tutti noi? Sembra scontato quello che dico ma è proprio così: continuando a rispettare le limitazioni agli spostamenti e avvisando in caso di sintomi il proprio medico di base o la ASL di Frosinone. Ho voluto ‘allargare’ il comunicato istituzionale di oggi perché tutti noi abbiamo il diritto di sapere ed essere informati, allo stesso modo tutti noi dobbiamo avere rispetto e solidarietà, senza etichettare o discriminare. Se una comunità è forte e unita deve saperlo fare non solo quando le cose vanno bene, ma anche nelle difficoltà. E io sono convinto che avremo la forza e la capacità di metabolizzare questa nuova situazione per unirci ancora di più e superare al meglio questa emergenza”. 

Redazione

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