Farmacisti esasperati, senza Dpi e a rischio rapine: il presidente dell’Ordine scrive a Zingaretti
Una lettera accorata. In cui, pur perfettamente consapevole della situazione di drammatica emergenza che sta investendo l’intero Paese e non solo, evidenzia quelle che sono le difficoltà ancora maggiori per le categorie professionali ‘al fronte’ sin dall’inizio dell’epidemia.
Tra queste c’è quella dei farmacisti di cui lui, il dottor Riccardo Mastrangeli, assessore al Bilancio del Comune di Frosinone, è presidente dell’Ordine provinciale.

L’appello è rivolto al governatore del Lazio Nicola Zingaretti, al quale, senza giri di parole, Mastrangeli evidenzia che “questi eventi sarebbero stati in larga parte evitabili se gli operatori sanitari fossero stati correttamente informati e dotati di sufficienti dispositivi di protezione individuale adeguati: mascherine, guanti, camici monouso e visiere di protezione che invece continuano a scarseggiare o ad essere centellinati in maniera inaccettabile nel bel mezzo di un’epidemia a cui pure l’Italia si era dichiarata pronta solo a fine qualche mese fa”.
Il contenuto
“I farmacisti (siano essi ospedalieri, in forza al territoriale del SSN, o che operino all’interno di parafarmacie o farmacie di comunità) – prosegue nella lettera – sono al lavoro tutti i giorni a consigliare e rassicurare, ad ascoltare e dispensare medicinali, e quindi sono a stretto contatto con il pubblico rappresentando una categoria ad altissimo rischio; il numero dei farmacisti contagiati (e la nostra provincia purtroppo non ne è esente) e di quelli che stanno morendo di Covid-19 ogni giorno, con il silenzio dei media, è ormai lungo; ieri è deceduto anche un collega di Nettuno. E se un farmacista o un suo collaboratore restano contagiati, una farmacia si chiude e con essa, anche la garanzia per il cittadino di un servizio fondamentale”.
Una situazione insostenibile
“Per noi farmacisti della provincia di Frosinone ormai la situazione professionale, è diventata insostenibile; da settimane abbiamo chiesto a tutte le autorità ed alla Protezione Civile l’assegnazione di idonee mascherine protettive che per noi sono introvabili e che sono state fornite ad altre categorie – alle quali va il nostro massimo rispetto perché impegnati come noi a contrastare l’emergenza – ma che non sono più esposte della nostra; nonostante tutto continuiamo a prestare la nostra opera sul territorio e nelle strutture del SSN, contrastando senza strumenti all’altezza il Covid -19”.
L’invito: più test a risposta rapida e chiusura anticipata
Mastrangeli chiede, infine, a Zingaretti di “valutare la possibilità di effettuare test di screening a risposta rapida in maniera sistematica a tutti noi farmacisti ed ai nostri collaboratori come soggetti a rischio, al fine di evitare di diventare ‘portatori’ e rischiare di trasmettere il virus ai nostri pazienti e clienti. Come, alla luce delle recenti rapine serali alle farmacie, sono a chiederLe di emendare la Sua Ordinanza del 17.03.2020 conformando l’orario di chiusura delle farmacie e parafarmacie a quello degli altri esercizi poiché, non avendo l’orario allineato e più lungo degli altri, i nostri servizi sono pericolosamente esposti in misura maggiore a reati predatori nelle città e paesi ormai non solo desolati ma anche deserti”.
Un servizio a rischio che penalizzerebbe i cittadini
“È una situazione inverosimile – conclude Mastrangeli – dove si obbliga con decreti le parafarmacie e le farmacie di territorio a restare aperte ma esse non vengono messe nelle condizioni di effettuare il servizio in sicurezza tanto che, in ragione di una sovraesposizione ai rischi prima evidenziati e sottolineati, molti collaboratori iniziano a interrogarsi se lavorare o meno; in ragione di ciò molte farmacie saranno costrette ad esercitare ‘a battenti chiusi’ e ad essere penalizzati saranno i cittadini che, con le strutture ospedaliere intasate, vedono, oggi più che mai, le farmacie come primo contatto del Servizio Sanitario Nazionale”.


