Covid-19, autocertificazioni false e scuse inventate: altri 61 denunciati
Dalle motivazioni più banali – come l’acquisto di un prodotto omeopatico non reperibile nella parafarmacia del proprio comune – alle scuse più assurde, come quella di un uomo di Alatri che per acquistare dei guanti è andato al negozio di un suo amico che è a Veroli. O ancora: fingere malessere e dichiarare di essere diretto in una struttura sanitaria, dove in realtà non sarebbe mai andato.
Insomma: chi più ne ha più ne metta. E sono state altre 61 le persone denunciate dai carabinieri per inosservanza delle prescrizioni contenute nel Dpcm del 9 marzo.
A Cassino denunciata a piede libero una donna di 51 anni, che si è allontanata dalla provincia di Sondrio per motivi sanitari non legati alla diffusione del Covid-19 mentre, durante il controllo in due frutterie della città martire, i militari hanno sorpreso due titolari mentre servivano i clienti senza indossare mascherine e guanti, così come previsto dal decreto.