Ciociaria a rischio spopolamento, l’allarme dell’Ance

Rischio demografico per la provincia di Frosinone. Il quadro della situazione è allarmante. E’ quanto emerge da uno studio del Cresme, commissionato dall’Ance, che ha individuato forti criticità che gli amministratori e i politici della Ciociaria dovrebbero stamparsi e appendere nei loro uffici. Pur essendoci un trend di popolazione mondiale in aumento, con centri urbani destinati a crescere, parte dell’Italia, Frusinate compreso, sta invece tornando indietro.

La questione

L’anteprima dell’indagine è stata presentata nel corso di una conferenza stampa indetta dall’Ance Frosinone , l’associazione costruttori edili. I risultati definitivi, così come annunciato dal presidente, il cavalier Angelo Libero Massaro, saranno resi noti  prossimamente.   Intanto emerge che dal 2013 la provincia di Frosinone ha cominciato a perdere popolazione, tra il 2013 e il 2018 il saldo negativo è di 8.595 abitanti;  all’incirca un comune come Boville Ernica. Lo scenario previsionale al 2027, se il trend non si dovesse modificare, porterebbe a una perdita di popolazione di un ulteriore 5%; ovvero circa 24.337 abitanti: come se sparisse una città un po’ più grande di Ceccano e leggermente più piccola di Sora.
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Diminuiscono le nascite e aumentano i decessi

La demografia della Ciociaria, sempre secondo tale studio, evidenzia anche uno scenario di flessione delle nascite: nel 2014 i bebè erano stati 3.925, mentre nel 2018 ammontano a 3.364. Aumentati anche i decessi: nel 2014 sono morte 5.290 persone, a fronte delle 5.321 del 2018.

Record di disoccupazione giovanile

Sotto la lente è finito anche lo scenario economico. Quello che emerge è che lo stipendio medio dei Ciociari, riferito all’anno 2016, si attesta attorno ai 19.917 euro, contro i 32.382 euro di chi lavora nella capitale. Pesante anche la variazione media dell’occupazione, tra il 2016 e il 2018,  risulta essere -1,5%, mentre il tasso di disoccupazione, sempre nello stesso arco temporale, è del 17,8%. A preoccupare di più è la disoccupazione giovanile che ha ormai raggiunto quota 48,5%.

Le parole del presidente

“Questo studio – ha evidenziato il cavalier Angelo Libero Massaro,  presidente Ance Frosinone, sempre nel corso della conferenza stampa – sarà una solida base di riflessione su cui confrontarsi con gli Amministratori locali e con l’Università. Tutto ciò in una logica di dialogo e collaborazione ed al fine di individuare progettualità strategiche su cui convergere. Proprio per questo motivo, rinnoviamo la proposta ai nostri rappresentanti politici di costituire, insieme ad Ance, un tavolo di crisi dell’edilizia, dopo che, finalmente a dicembre 2019, è stato costituito quello nazionale tra ANCE e MISE. Quel che occorre è una governance adeguata ai tempi ed alle problematiche attuali. E, come territorio, dobbiamo avere il coraggio e l’autorevolezza per portare avanti le nostre istanze a livello regionale e nazionale. Dobbiamo fare in modo che vi sia una inversione di tendenza, sia sul piano degli investimenti, sia a livello normativo e fiscale, onde evitare provvedimenti vessatori, punitivi ed incomprensibili da parte del legislatore rispetto ai quali dobbiamo avere la determinazione e la forza di opporci”.
Come dire che bloccare un settore strategico, come quelle delle costruzioni, produrrà un ulteriore decremento della popolazione, perché costringerà i giovani a cercare lavoro altrove.

Redazione

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