Respiriamo mal’aria, l’allarme di Legambiente
La situazione per ambiente e salute è sempre più grave. La prima metà di gennaio 2020 se ne va, dunque, all’insegna dello smog, come certifica il dossier di Legambiente Lazio su dati delle centraline di monitoraggio di Arpa Lazio.
I numeri
Secondo i numeri che emergono, a Roma c’è Mal’aria da inizio anno e in questi giorni ben 9 centraline su 13 hanno continuato a segnare sforamenti dei limiti. Ancora peggio nella provincia di Frosinone con 14 giorni su 15 fuori i limiti alle centraline di Frosinone Scalo, Cassino e Ceccano; 13 giorni di smog ad Alatri e 11 a Ferentino. A Latina anche 11 giorni di superamenti alla centralina di Via Tasso, nella città metropolitana di Roma 12 superamenti a Ciampino. In provincia di Viterbo 7 superamenti nel comune di Civita Castellana, inclusa la giornata di ieri. Intanto i modelli previsionali di ARPA Lazio prevedono almeno per altri 3 giorni una condizione costantemente inquinata. Il picco registrato di polveri sottili nel Lazio da inizio anno è stato segnato a Ceccano, con 179 ug/m3 il 4 gennaio, peggior situazione del 15 gennaio a Cassino, con 147 ug/m3.
Le parole di Roberto Scacchi
“La situazione per ambiente e salute è grave e i comuni si permettono di proporre provvedimenti tardivi o deboli – ha spiegato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – o di non fare assolutamente nulla. Roma ha bloccato i diesel e va bene, ma con troppi giorni di ritardo rispetto all’inizio dell’emergenza e visto il perdurare della problematica è chiaramente ancora troppo poco, lo stop che ora è previsto in due fasce orarie di mattina e di sera, deve durare tutto il giorno e riguardare anche le altre vetture”.
L’appello
“Gravissima la situazione anche in tante altre città dove l’aria è inquinata da inizio anno, poche amministrazioni hanno messo in campo provvedimenti e, laddove ci sono stati sono a dir poco deboli per contrastare le emissioni di smog: bisogna abbattere le emissioni inquinanti con regole stringenti sul trasporto e sulle modalità di riscaldamento. Per il lungo periodo la cura del ferro, il potenziamento e l’ammodernamento dei mezzi pubblici collettivi, è l’unica vera ricetta che può garantire un futuro senza Mal’Aria.”
