Arpino, cambio di orari scolastici. Martino: solo disagi
“Il benessere dei bambini viene prima di tutto e tutti. Non si può amministrare una scuola contro una parte considerevole del paese”.
Critico e puntuale l’intervento dell’ex assessore alla Cultura del Comune di Arpino, oggi consigliere comunale di opposizione, Rachele Martino in merito al cambio degli orari scolastici che prevedono la settimana corta e l’aumento delle ore settimanali all’Istituto Comprensivo ‘Marco Tullio Cicerone’.
Cosa cambia
In particolare, le lezioni saranno spalmate su cinque giorni settimanali, dal lunedì al venerdì (la famosa settimana corta) ma comporteranno un aumento delle ore scolastiche, cioè dalle 8 alle 14 per la primaria e dalle 8 alle 17 nei giorni di rientro della secondaria di I grado.
Un provvedimento che, denuncia la Martino, “è stato ‘calato’ dall’alto, approvato sì in Consiglio d’istituto ma senza un coinvolgimento di tutti i genitori dei numerosi bambini che frequentano i diversi plessi del paese. Se inizialmente sono stati chiamati in causa con un sondaggio solo i genitori dei bambini di V elementare che dovranno iscrivere i propri figli alle medie, poi si è ritenuto opportuno da parte della scuola applicare tali orari a tutti (primaria e secondaria di I grado)”.
Le perplessità
“Fermo restando il diritto del dirigente scolastico di prendere autonomamente le proprie decisioni in accordo con il consiglio d’istituto – prosegue Rachele Martino – sarebbe stato rispettoso condividere tali cambiamenti con tutte le parti interessate. A noi genitori non interessano gli attriti tra scuola e Comune (e ce ne sono stati tanti in merito alla gestione della questione ‘mensa’), ma sta a cuore il benessere dei nostri figli”.
Decisione negativa per il benessere dei piccoli
“Sei ore di fila – aggiunge la consigliera, che è anche mamma – sono troppe, sei ore intervallate da due merende, alla faccia delle linee guida sulla corretta alimentazione dei bambini, i quali arriveranno a casa nel primo pomeriggio stremati, stanchi e senza aver pranzato. Se pensiamo che ci sono tanti bambini che prendono pulmini e circolari alle 7.15 normalmente, a che ora dovrebbero alzarsi l’anno prossimo?”.
Le obiezioni
“Questo per quanto riguarda i nostri figli. Poi, se vogliamo parlare dell’interesse dei genitori, possiamo aggiungere che non tutti hanno il sabato libero perché c’è chi lavora. Le famiglie che hanno scelto la circolare come mezzo di trasporto per il costo conveniente, siamo certi che possano permettersi le esose tariffe comunali per il pulmino? Magari anche per due figli? Ecco, la città di Arpino ha da sempre rappresentato un faro nel panorama scolastico in provincia, non soltanto per la qualità della formazione grazie a ottimi docenti e per il merito indiscusso degli studenti, ma anche per una organizzazione variegata (non omologata!) e autonoma di ogni plesso che, grazie ad orari e offerte formative differenti, è sempre riuscita a far fronte alle esigenze dissimili di genitori e bambini, attirando ‘preziose’ iscrizioni anche dai comuni limitrofi”.
“Non prendere in considerazione tali fattori – conclude la Martino – è una cosa grave e pericolosa sotto tanti punti di vista. Le cose del passato che non vanno si possono, anzi si devono cambiare, ma non certo l’organizzazione che per anni ha tenuto alte le iscrizioni nelle scuole di Arpino, non senza aver interpellato chi ogni anno sceglie Arpino per il futuro dei propri figli. Pertanto auspico che la decisione che procura pesanti disagi a centinaia di genitori e bambini venga riconsiderata, anche in virtù del delicato periodo attuale in cui si effettuano le iscrizioni scolastiche”.
