Zingaretti inaugura il nuovo data center regionale: il più innovativo d’Italia

Taglio del nastro per il nuovo Data Center regionale, il cuore della Information Technology del Lazio e il più innovativo tra le PA in Italia. Innovazione, semplificazione e risparmio sono le parole chiave di questa importante iniziativa che confermano la Regione Lazio come amministrazione all’avanguardia con una delle infrastrutture tecnologiche più avanzate del Paese. Il progettoè stato realizzato con un investimento di 25 milioni di euro provenienti da fondi FESR 2014-2020 e un risparmio annuo di circa 2,5 milioni tra locazioni, logistica, licenze, hardware e servizi.

Di cosa si tratta

È un sistema complesso e innovativo (con 140 km di fibra e 1.000 km di rame) che permette di centralizzare e migliorare i servizi informatici rivolti ai cittadini, tra gli altri, nei settori sanitario, del lavoro, della cultura, del turismo e dell’agricoltura. La nuova infrastruttura permette di fermare l’invecchiamento tecnologico diffuso nelle PA e favorisce l’interazione con altri Data Center nazionali e internazionali, arricchendo il ventaglio di servizi erogabili. Inoltre, permette di superare l’attuale frammentazione e dispersione sul territorio di Data Center delle PA e Società Partecipate riducendo progressivamente il digital divide di ASL, aziende ospedaliere, aziende regionali e piccoli e medi Comuni. Dà la possibilità concreta di rispettare il Piano triennale AGID, il piano nazionale dell’Agenda Digitale nella Pubblica Amministrazione. E non da ultimo offre la possibilità di sfruttare al meglio i fondi comunitari.

L’obiettivo

Il nuovo Data Center regionale, inoltre, farà fare un enorme passo in avanti nella crescita digitale a favore non solo del buon funzionamento della Regione, ma anche di tutti i soggetti pubblici e privati ad essa collegati, dagli ospedali alle società regionali, dalle comunità ed enti locali alle imprese della nostra regione, sarà il motore per la crescita digitale del Lazio e per raggiungere gli obiettivi fissati con l’Agenda Digitale.

Il Data Center è dedicato alla memoria di Antonella Giulia Pizzaleo, responsabile dell’agenda digitale del Lazio, scomparsa lo scorso gennaio. L’immediato sviluppo del Data Center sarà l’implementazione della RAN Sanità (Regional Area Network), ossia il collegamento in rete a banda larga, di tutti i poli sanitari del Lazio, connessi attraverso il Data Center. Un’innovazione che verrà finanziata con ulteriori 14 milioni di euro di fondi europei (Por-Fesr).

 

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L’intervento di Zingaretti

“Questo è un salto nel futuro, – ha detto Nicola Zingaretti – è il più moderno data center italiano che diventa la casa della banca dati di tutto ciò che è utile per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini: dalla sanità, all’anagrafe ai big data. Un salto in avanti anche per distruggere il rischio che l’innovazione arrivi sempre in ritardo: il Lazio è una delle locomotive d’Italia e grazie a questa innovazione assoluta si proietta nel futuro e arriva prontissimo all’appuntamento della rivoluzione digitale. L’abbiamo intitolato ad Antonella Giulia Pizzaleo, responsabile dell’agenda digitale del Lazio, scomparsa lo scorso gennaio e cui diremo sempre un immenso grazie. Oggi inizia un altro cammino”.

 

Alessio D’Amato

Le parole di D’Amato

“Con il nuovo Data Center della Regione Lazio presentato  dal Presidente Nicola Zingaretti ha fatto notare D’Amato, assessore alla Sanità e l’Integrazione sociosanitaria –  si apre una nuova frontiera della sanità digitale nella nostra Regione. La nuova infrastruttura consentirà di collegare attraverso la banda larga tutti i poli sanitari regionali garantendo una elevata velocità di trasmissione dei dati diagnostici e radiologici con maggiore precisione e dettaglio. Nella nuova frontiera della sanità digitale del Lazio dovranno essere le immagini a viaggiare velocemente in rete e non i malati”.

Gli ambiti in cui opererà 

  • Il coordinamento tra amministrazioni pubbliche: il Data Center sarà innanzitutto il terminale di coordinamento con altri livelli amministrativi, dallo Stato centrale agli enti locali. Questa infrastruttura sarà infatti collegata con i Data Center nazionali e internazionali e con quelli locali, favorendo la capacità di scambio, condivisione e collaborazione tra diverse amministrazioni;
  • Sanità digitale. Uno degli ambiti d’azione più rilevanti è sicuramente quello che riguarda la frontiera della sanità digitale, grazie a un’infrastruttura tecnologica avanzatissima che consentirà la messa in rete ad alta velocità di tutta la sanità regionale. Soprattutto, l’istallazione del Data Center regionale, consente di avviare un progetto vitale come la RAN SANITA’ (Regional Area Network), ossia il collegamento in rete a banda larga, di tutti i poli sanitari del Lazio. Un’innovazione che viene finanziata con ulteriori 14 milioni di euro di fondi europei (Por-Fesr) e che avrà conseguenze positive sulla capacità di proteggere meglio, più velocemente e più efficacemente la salute dei cittadini del Lazio. Il progetto prevede di mettere in rete tutti gli organismi della sanità regionale, portando benefici e innovazioni di grande impatto sulla vita dei cittadini e sulla capacità di cura delle strutture sanitarie;
  • Sviluppo open data della Regione Lazio. Il Data Center permetterà di fare un salto in avanti anche nel progetto Open Data, già pluripremiato a livello nazionale come “buona pratica” con i dati dell’intera attività regionale. La Regione si doterà di un cloud regionale di dati ad alta capacità di elaborazione per effettuare anche analisi di tipo predittivo, sfruttando le leve tecnologiche dell’intelligenza artificiale (per esempio nel campo della prevenzione ambientale;
  • Tutela e monitoraggio del territorio e dell’ambiente. un altro importante ambito d’azione sarà quello del monitoraggio del territorio e dell’ambiente. il data center permetterà infatti di mettere a sistema tutte le informazioni relative alla tutela del territorio, il monitoraggio dei dati ambientali (arpa) e il sitr (sistema informativo territoriale della Regione Lazio), dove trovare tutti i dati cartografici, urbanistici e paesaggistici. Tra le novità dei prossimi mesi, sempre finanziato con fondi europei, il monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico.

Redazione

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