Terzo settore, parte da Cassino il primo congresso nazionale
Parte da Cassino il primo congresso nazionale del terzo settore. A spiegare di che cosa si tratta è la dottoressa Paola Carnevale. L’iniziativa si terrà all’interno dell’atenao della Città Martire.
Cosa s’intende per terzo settore e quanto l’argomento risulta attuale all’interno di un sistema lavorativo?
“Volessimo citare, per consueta deformazione professionale, la perfetta dicitura del Terzo Settore, la risposta più pertinente sarebbe quella che vede raggruppate in un cerchio semi aperto l’insieme delle attività svolte dalle organizzazioni della società civile: volontariato, fondazioni, cooperative sociali, imprese sociali ed enti tutti del terzo settore. L’Economia del terzo settore, però, è un concetto più ampio ed a tratti più semplice di ciò che sembra ad impatto immediato”.
Provi a spiegare meglio, Dottoressa,?
“La riforma del Terzo Settore e, nella fattispecie, la sua evoluzione provando ad evidenziare quali sono i vantaggi per un dirigente di un ente non profit. Partirei da quelli che sono gli obiettivi legislativi, brevemente: attraverso il diritto d’associazione si riconosce il valore nel rendersi strumento di promozione sociale, partecipazione democratica e solidarietà; oltre a favorire e promuovere l’autonomia statutaria degli enti, consentendo la realizzazione delle loro finalità, a tutela dei soggetti coinvolti”.
“L’attività manageriale all’interno del terzo settore, crea un bilanciamento tra etica e marketing. Sempre più imprenditori del profit tentano l’avvicinamento al non profit cercando di creare un ponte tra la forza attrattiva del non profit ed i quadri certi provenienti dal profit. Solo aumentando la managerialità del Terzo Settore è possibile renderlo sempre più capace di rispondere adeguatamente alle aspettative della società, sviluppando strategie di crescita; per questo è necessario divulgare il più possibile strumenti in grado di elevare il terzo settore e renderlo ‘pane quotidiano’ “.
In che modo?
“Io direi di cominciare a stratificare rendendo appetibili ed accessibili tutte le informazioni necessarie per la trasmissione, indicendo un Congresso, il primo per la precisione, a livello nazionale, sul terzo settore e ricerca scientifica. L’idea è quella di creare un vero e proprio villaggio, collocando all’interno di esso stands rappresentavi, con annessi progetti riguardanti ognuno nuovi modelli in via di sviluppo, con l’accortezza per ognuno il proprio sbocco occupazionale, esplicando modalità funzionali e sociali, il tutto ambientato all’interno dell’Università degli Studi di Cassino”.
Qual è la motivazione per cui la scelta è ricaduta sull’Ateneo di Cassino e quanto ha inciso la sua ripresa sulla scelta dell’ambientazione del Congresso?
‘La decisione di svolgere tale Congresso presso l’Università, è dettata dal fatto che la stessa rappresenti la ‘colonna vertebrale” di uno scheletro rivestito di tenacia dopo il momento di crisi a cui ha dovuto far fronte ed il fatto che abbia trovato ripresa, grazie all’ineccepibile al lavoro svolto dal Magnifico Rettore e da tutta la sua squadra, ha avvalorato ancor più le particolarità del non profit attenzionando non solo la macchina prettamente operativa, ma anche la sua governance”.
Perché cominciare a parlarne proprio ora? In prossimità del maggio prossimo?
“Precisamente il 20 maggio sarà il giorno in cui il nostro lavoro iniziato insieme ad un gruppo di esperti composto da professori universitari, ricercatori ed istituzioni prenderà forma e la decisione di cominciarne a divulgare ora i contenuti, pone al centro del nostro lavoro un obiettivo comune: fornire ai nostri lettori, informazioni economiche aziendali, sociali e culturali al fine di sensibilizzare e gettare delle solide basi, in continuo e vivace fermento volte alla proficua creazione di molteplici opportunità di lavoro e come mero momento aggregativo”.
