Discarica di Roccasecca, l’affondo di Gnesi

“Mentre le carte circolavano da tempo facendo la spola dalle sedi dei comuni alle aule del tribunale, dagli uffici tecnici locali a quelli regionali con l’acquisizione di pareri, perizie e consulenze non sempre univoche, alla fine si è mossa anche la piazza”. È quanto evidenzia Arturo Gnesi, sindaco di Pastena.

Critiche al Governo

“Il 10 febbraio a Roccasecca le associazioni ambientaliste, i sindaci e la gente comune hanno espresso la volontà di salvaguardare la salute e il territorio consapevoli che il ciclo dei rifiuti, così come sta procedendo diventerà una trappola mortale per le popolazioni locali. Testimoni di questo disagio diffuso e duraturo alcuni rappresentanti del parlamento italiano e dell’assise regionale. Anche il governo Conte ha dovuto mettere il sigillo su questa vicenda dando una proroga di 14 mesi al funzionamento della discarica di Cerreto. E nel frattempo? La condizione attuale non è sicura e sarebbe sciocco affidarsi alla rima consolatoria di Lorenzo il Magnifico: …chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza” e alle rassicurazioni farlocche che piovono dall’alto E domani? “Dopotutto domani è un altro giorno” e tante particelle nocive e molecole killer andranno “via col vento”

I quesiti del sindaco

In che direzione stiamo andando? Che cosa bolle in pentola? Chi decide sul nostro futuro? Per capire e far capire di più su questo tema cruciale che riguarda l’avvenire della nostra terra, è stato promosso un ciclo di incontri nei comuni limitrofi agli impianti dedicati al trattamento dei rifiuti e dei loro derivati. Alcune testate giornalistiche non ne parlano con l’intento di togliere vitalità ed energia al movimento e soprattutto con l’illusione di ridimensionare o addirittura negare i fatti. Molte le tematiche venute alla luce, dalla violazione del decreto Galasso al persistente e inefficace trattamento dei rifiuti. Dagli investimenti dei piccoli risparmiatori alla svalutazione degli immobili privati e delle attività commerciali. Dalle testimonianze di chi è costretto a fuggire dalle zone assediate dalla puzza, alle bugie di chi considera la puzza un’emissione odorigena innocua. Dai dati statistici che rilevano un incremento delle malattie attorno agli impianti, alle disarmanti affermazioni degli organismi sanitari locali che definiscono la puzza un semplice inconveniente”.

Redazione

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