Crisi e occupazione: in Ciociaria partite iva a picco
Meno 5,05% nel 2018, seconda solo alla provincia di Rieti che registra una diminuzione del 9,11%. È questa la fotografia delle partite iva scattata dall’osservatorio del Ministero delle Finanze, che ha pubblicato oggi i dati e contato, relativamente all’anno appena trascorso, 512.000 nuove posizioni, sostanzialmente in linea con il dato del precedente anno (+0,52%), di cui 152.000 ‘persone non fisiche’ e 359.000 nuovi liberi professionisti (221.000 uomini e 138.000 donne).
La situazione nel Lazio
Ad analizzare la situazione del Lazio, e della provincia di Frosinone in particolare, è il consigliere provinciale e comunale di Forza Italia, Danilo Magliocchetti: “Come è agevole constatare dalla lettura dei dati – sottolinea – mentre nelle province di Roma e Latina il numero delle partite Iva è quasi stabile tra il 2017 e 2018, o comunque con una diminuzione estremamente contenuta (Roma -0,09% e Latina 0,33%), in provincia di Frosinone, invece, si registra un preoccupante meno 5%, secondo solo a Rieti per numero negativo (nell’anno passato le partite iva in Ciociaria erano 4.489)”.
La difficoltà di fare impresa in Ciociaria
“Questo fa capire chiaramente – continua Magliocchetti – quanto in Ciociaria la crisi economica e per l’effetto occupazionale, non solo sia perdurante ma non riesca nemmeno ad andare in controtendenza rispetto al passato. Proprio le partite iva, tralasciando le società di capitali, quindi le piccole micro e medie imprese sono la linfa vitale del tessuto imprenditoriale in provincia di Frosinone, e sottovalutare il significato di questi dati, negativi anch’essi come l’occupazione, significa commettere un errore imperdonabile”.
“La significativa flessione delle partite iva, infatti, – conclude Magliocchetti – è sintomatica della mancanza di volontà, da parte dei potenziali investitori e di opportunità, in primis quelle infrastrutturali, per fare impresa sul territorio della provincia di Frosinone. Sarebbe assolutamente il caso di cominciarsi a porre seriamente il problema”.

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