Mannaia del Tar sul mattatoio di Sora, l’affondo dei Cinquestelle
Il Tar sospende l’ordinanza di sgombero dell’immobile dell’ex mattatoio e allontana la realizzazione del progetto della scuola di Renzo Piano: i Cinquestelle all’attacco contro la discutibile gestione della vicenda da parte delle Amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida di Sora.
Concessione e tempi processuali
“Indipendentemente dall’esito del procedimento giudiziario instaurato innanzi al Tar che – salva l’eventuale impugnazione al Consiglio di Stato – potrebbe giungere nel giro di qualche anno, l’elemento principale di preoccupazione è rappresentato dai tempi processuali necessari per decidere la causa – osserva il portavoce del Movimento Cinquestelle Sora, Fabrizio Pintori – Si ritiene, quindi, doveroso puntare l’attenzione su un fatto forse sfuggito ai più, vale a dire che, scaduta la concessione del mattatoio nel lontano 2003, nessuna delle Amministrazioni comunali, che si sono succedute da allora, ha trovato una soluzione. Basti pensare che, in base a quanto risulta dall’ordinanza di sgombero, dal 2003 ad oggi sembra che il mattatoio sia stato gestito senza un titolo abilitante ovvero, come dicono i giuristi, sine titulo“.
Pintori: tante le responsabilità politiche
Sottolinea, Pintori, come “in tutto questo tempo si potevano adottare varie soluzioni, ad esempio si poteva rinnovare la concessione al Consorzio oppure chiedere – già allora – il rilascio della struttura o, infine, fare una gara pubblica per una nuova gestione. Ferme restando le eventuali responsabilità dell’Amministrazione De Donatis, alla quale va comunque riconosciuto il merito di aver richiesto il rilascio del mattatoio nel 2017, – conclude il consigliere grillino – si ritiene che sull’intera vicenda pesino come un macigno le responsabilità politiche e l’inerzia delle precedenti Amministrazioni, che avrebbero potuto e dovuto individuare negli anni passati un’area adeguata dove far costruire un nuovo mattatoio lontano dal centro urbano, ma soprattutto avrebbero dovuto controllare e decidere il da farsi alla scadenza della concessione”.
