Coinvolta in un terribile incidente: muore dopo 4 anni di coma

Il suo cuore ha smesso di battere. Il suo corpo, inerme da quel drammatico 30 gennaio 2015, ha liberato l’anima. La sua famiglia, suo marito e sua figlia, che era in macchina con lei quando un ubriaco alla guida ne causò l’uscita di strada e l’impatto contro un albero, non hanno mai perso la speranza di riaverla con loro, pur sapendo che le sue condizioni erano disperate.

Questa mattina Cinzia Amicizia ha detto loro un silenzioso addio, lasciandoli in un dolore che soltanto chi perde una figlia, una madre, una moglie, una sorella, può capire. Aveva 47 anni e, come tutte le mamme, avrebbe voluto veder crescere la sua gioia, il frutto dell’amore per quel ragazzo che aveva sposato. Una giovane allegra, concreta, attiva e attenta all’educazione della sua piccola.

Quattro anni fa quel drammatico incidente

Era con lei la sera del 30 gennaio 2015: Cinzia guidava la sua Matiz grigia e stava tornando verso casa, a Ceprano. In macchina c’era anche la sua bambina di sei anni. Percorrevano la regionale Casilina quando, intorno alle 19.30, al km 107,5 una Bmw, poi risultata essere intestata a un rumeno di 27 anni domiciliato a Ceprano, ha tentato un sorpasso azzardato. L’utilitaria della donna, costretta a una brusca manovra, ha sbandato ed è finita fuori strada.

Da subito, non appena sul posto sono arrivati i carabinieri di Ceprano, coadiuvati dai colleghi della stazione di Arce e il personale del 118, le condizioni di Cinzia sono apparse gravissime tanto che ed è stata trasportata d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma dove è stata veniva ricoverata in prognosi riservata per politrauma. La figlia, che aveva sei anni, rimase ferita in modo più lieve e venne ricoverata all’ospedale di Frosinone.

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La Matiz finita fuori strada in una foto di 4 anni fa

 

L’uomo che provocò l’incidente si allontanò senza prestare soccorso: venne rintracciato dai carabinieri alcune ore dopo e immediatamente sottoposto al test dell’etilometro, che rilevò un tasso alcolemico superiore al limite consentito dalla legge. Il rumeno, al quale fu ritirata la patente di guida, venne arrestato per condotta omissiva e guida in stato d’ebrezza ma poi, il giorno successivo, dopo la convalida dell’arresto, venne sottoposto all’obbligo di firma.

Un lungo e doloroso calvario

Quella sera, il 30 gennaio 2015, fu l’ultima volta che Cinzia vide gli occhi della sua bambina. Da allora entrò in coma: troppo gravi le ferite e i traumi riportati nello schianto. Seguirono giorni e mesi di dolore indicibile per la sua famiglia, per il marito che non le ha fatto mai mancare il suo affetto, la sua vicinanza. Poi diventarono anni, quattro per l’esattezza. Il fisico di Cinzia, provato e consumato da quello stato di inaccettabile immobilismo, ha resistito, ha lottato. E tutti intorno a lei non hanno mai perso la speranza: quel lumicino è rimasto sempre acceso.

Fino a questa mattina, quando in un letto dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, il cuore di una donna combattente non ha retto più, alimentando un dolore che si è rinnovato, esploso in uno strazio indicibile e che ancora inciampa nei tanti ‘perché’ che non hanno trovato risposta.

La salma di Cinzia Amicizia è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale cassinate e lunedi pomeriggio, alle 16, l’ultimo saluto nella chiesa di Sant’Arduino, a Ceprano.

Giulia Abbruzzese

Giornalista dei quotidiani online "Il Corriere della Provincia" e "TuNews24.it" e del settimanale "Tu News", ha collaborato anche con il mensile "Qui Magazine" oltre che con il settimanale "Qui Sette"; è stata inoltre Caposervizio del quotidiano "‘Ciociaria Oggi" e Caporedattore de "Il quotidiano della Ciociaria". Collabora con la rivista "Chic Style".

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