Caporalato, arrestato un sindacalista frusinate

Sei persone, tra le province di Latina, Frosinone e Caserta, sono state arrestate dalla Squadra Mobile di Latina e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato su ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Latina. Oltre ai destinatari della misura cautelare, che ha permesso di disarticolare un sistema di protezione e collusione che rendeva possibile lo sfruttamento selvaggio della manodopera straniera, vi sono ulteriori 50 indagati, tra cui imprenditori agricoli, commercialisti, funzionari ed esponenti del mondo sindacale.

Braccianti costretti a lavorare dodici ore

I braccianti sfruttati provenivano anche dai centri di accoglienza straordinaria ed erano in attesa del riconoscimento della protezione internazionale e venivano trasportati a bordo di pulmini sovraffollati, costretti a lavorare per 4 euro l’ora, anche per dodici ore, nei campi delle province di Latina, Roma, Frosinone e Viterbo. Sotto sequestro 5 abitazioni, 3 depositi, 3 appezzamenti di terreno, 9 autovetture, 36 tra furgoni e camion, 1 società cooperativa, 4 quote societarie e numerosi rapporti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Al centro dell’inchiesta la cooperativa Agri Amici di Sezze, all’interno della quale ognuno aveva compiti ben precisi.

Tutti i coinvolti

I destinatari della custodia cautelare in carcere sono il 51enne Luigi B. di Latina (ritenuto il fondatore ed organizzatore della cooperativa e che intratteneva i rapporti istituzionali e con le aziende committenti, stabilendo i criteri contrattuali, amministrativi ed economici riguardanti i lavoratori); la 44enne Daniela C. di Sezze, (anche lei considerata capo e promotore del gruppo criminale, nonché socio fondatore della Cooperativa, che organizzava e pianificava i gruppi di braccianti che ogni mattina venivano riuniti nel cortile della sua abitazione di Priverno e successivamente trasportati presso le aziende committenti); ed il sindacalista 40enne Marco V., nato a Frosinone e residente a Morolo, (accusato di avere garantito protezione alla cooperativa AGRI AMICI, grazie al suo ruolo sindacale, estorcendo l’iscrizione alla sua organizzazione ai lavoranti assunti dalla cooperativa, dietro la minaccia del licenziamento). Agli arresti domiciliari sono finiti invece il 49enne Luca Di P. di Latina, (formalmente presidente della cooperativa AGRIAMICI, impegnato nel trasporto e nella vigilanza dei braccianti); il 58enne Nicola S. di Capua, Ispettore del lavoro presso l’Ispettorato Territoriale di Latina, (accusato di avere garantito copertura alla cooperativa AGRIAMICI in cambio di utilità economiche, elargendo consigli e indicazioni agli indagati utili ad eludere controlli e contestazioni da parte del suo ufficio); e la 25enne Chiara B. di Aprilia, (figlia di Luigi, che si occupava della parte contabile ed amministrativa della cooperativa, ritenuta consapevole delle violazioni di natura contrattuale e fiscale).

Il sindacalista repinge le accuse

Marco V.,  assistito dall’avvocato Giampiero Vellucci, ha respinto categoricamente ogni accusa dicendo di essersi limitato a partecipare alle fasi del contratto di secondo livello e di essere all’oscuro delle inique condizioni che caratterizzavano lo svolgimento del rapporto di lavoro.  Il suo legale, dopo l’interrogatorio, ha chiesto la scarcerazione. Nelle prossime ore la decisione del giudice

Redazione

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