L’associazione dei Medici di Famiglia ‘sconfessa’ l’Ispra
“Quelle sul miglioramento della qualità dell’aria sono dichiarazioni trionfalistiche e confondono pericolosamente l’opinione pubblica”.
L’Associazione Medici di Famiglia, attraverso le parole del coordinatore Giovambattista Martino e del responsale scientifico Teresa Petricca, interviene sulle recenti interpretazioni dei dati dell’Ispra relativi alla concentrazione di Pm10 nel 2018 nella città capoluogo.
“Come medici – dicono – siamo costretti a intervenire per riportare il discorso nel giusto ambito scientifico, al fine della giusta informazione per la salvaguardia della salute dei cittadini. Non è ammissibile, considerata l’importanza primaria della salute, procurare un confondimento pericoloso per tutti da parte di chiunque, a maggior ragione se amministratore della città. Un invito a non avventurarsi in argomenti scientifici complessi ed articolati, di difficile interpretazione, con conseguenze imprevedibili se male gestiti”.
La posizione dell’associazione
“La qualità dell’aria, purtroppo, dai dati ufficiali, a Frosinone è peggiorata. Per le PM10 se sono diminuiti del 13% i giorni di sforamento da 93 ad 82 allo Scalo, sono aumentati del 20% , in assoluta controtendenza, a viale Mazzini. Ma il dato peggiore, in termini di ricaduta sulla salute, è che la media annua delle concentrazioni di PM10 , nel 2018 è stata di 41 mcg/ m3 allo Scalo e di 26 mcg/m3 a viale Mazzini, rispetto ai 39mcg/m3 ed ai 25mcg/m3, rispettivamente, del 2017. Considerare solo il numero dei giorni di sforamento, peraltro contati male perchè al 30 settembre 2018 riferiti pari a 15 invece di 40 e ribadiamo perfino aumentati a viale Mazzini, non significa un miglioramento.
Spieghiamo meglio: se ipotizziamo uno sforamento a 51 mcg/m3 per 10 giorni, rispetto uno sforamento a 150 mcg/m3 per 5 giorni, la ricaduta sulla salute non dipenderà dal numero maggiore di giorni di sforamento, bensì dalla concentrazione delle polveri. Vorremmo – concludono – non dover, in futuro, correggere di nuovo atteggiamenti comunicativi distorti, che antepongano logiche politiche e di propaganda, diverse rispetto quelle relative la salute”.

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