Area Asi tra furti e incendi…ormai terra di nessuno

Qualcuno ancora resiste. Spera che prima o poi la crisi finisca. Ma la realtà è ben altra. L’area industriale di Frosinone è un enorme cimitero di capannoni. Le cui bare sono decine e decine di aziende abbandonate che di notte si popolano. Non certo di operai ma di ladri. Che portano via cavi di rame e attrezzature ormai abbandonate.  Mettono a segno colpi anche in quelle poche attività che, anche se a fatica, ci provano a rimanere in vita. A non gettare la spugna, a non delocalizzare la produzione dove più conviene. E se di solito sono poliziotti e carabinieri ad intervenire per raccogliere la denuncia del “solito” colpo, stavolta è toccato ai Vigili del Fuoco percorrere “viale delle lucciole”.  Le fiamme, infatti, hanno iniziato ad alzarsi qualche ora prima dell’alba. Ed una nuvola di fumo ha fatto pensare ai cavi di plastica che vengono incendiati per estrarre i fili di rame. Un’operazione che libera nell’area pericolosissime dosi di diossina, una molecola chimica inquinante. Ma le ipotesi sono anche altre. I caschi rossi, per domare il rogo, hanno lavorato tutta la notte. Le cause sono ancora sconosciute. E i carabinieri hanno aperto un’indagine. Ma l’area Asi è ormai terra di nessuno. E la politica che fa? Litiga. Per dividersi neanche più le poltrone ma qualche strapuntino. 

Gianluca Trento

Giornalista dei quotidiani online "LaProvinciaQuotidiano.it" e "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News". In passato è stato anche Direttore Editoriale de "La Provincia", Direttore Responsabile del quotidiano "Ciociaria Oggi", Condirettore de "Il quotidiano della Ciociaria", giornalista di "Paese Sera", del settimanale "L’Inchiesta" e del quotidiano online "Il Corriere della Provincia".

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