Frosinone, cessione della Sari: assolto Domenico Spaziani Testa

Accusato di turbativa d’asta nella vendita all’incanto della SARI, assolto l’amministratore della M.Eco.Ris., Domenico Spaziani Testa, difeso dall’avvocato Marilena Colagiacomo.


La vicenda risale al 2013, quando la SARI fu messa in vendita con pubblico incanto, per dissesto finanziario, con base d’asta di 2 milioni e 700 mila euro. L’asta pubblica andò deserta e, solo dopo una ricerca di mercato, finalizzata alla raccolta di offerte migliorative, la SARI venne acquistata dalla SANGALLI, all’epoca colosso nazionale del settore dei rifiuti, per una cifra di poco superiore ai 2 milioni di euro.


Nella trattativa si era inserita anche la M.Eco.Ris., un’azienda che opera nel settore dei rifiuti nel comune di Frosinone, che aveva avanzato una prima offerta d’acquisto, dopo che il pubblico incanto era andato deserto.


La M.Eco.Ris. poi, decise di desistere non potendo affrontare il gioco al rialzo con l’allora gigante industriale SANGALLI.
La vicenda finì poi sotto i riflettori, quando la SANGALLI fu travolta dalla nota vicenda giudiziaria di Monza, che portò alla condanna dei suoi amministratori, per svariati reati, anche di natura corruttiva.
Durante le loro indagini, gli inquirenti di Monza videro con sospetto anche l’acquisto della SARI, ritenendo che l’amministratore della M.Eco.Ris., Domenico Spaziani Testa, si fosse ritirato dalle trattative dietro compenso di 50 mila euro, che gli avrebbe elargito Sangalli Giorgio, allora amministratore dell’omonima società.
Così, il Procuratore di Monza trasmise gli atti alla Procura di Frosinone che, dopo una complessa indagine, ha formulato l’accusa di turbativa d’asta nei confronti di Domenico Spaziani Testa, in concorso con Giorgio Sangalli.
Il co-imputato di Domenico Spaziani Testa, Giorgio Sangalli, già gravato dalle sentenze di Monza, decise di non affrontare il gravoso dibattimento, patteggiando subito una pena minima a 20 giorni di detenzione, dichiarati in continuazione con le condanne del Tribunale di Monza.
Invece, l’avvocato Marilena Colagiacomo, convinta dell’innocenza del suo assistito, nonostante la mole degli atti d’indagine acquisiti dalla Procura di Frosinone, ha deciso di controbattere alle accuse, affrontando molteplici punti difensivi.
L’avvocato Marilena Colagiacomo, nel corso dell’articolata discussione difensiva, ha sostenuto in punta di diritto, che la fase delle trattative durante la quale è intervenuta la M.Eco.Ris. non era affatto qualificabile come pubblico incanto, in quanto si trattava di una negoziazione “al rialzo”; non era quindi applicabile il reato contestato di turbativa d’asta.


Nel merito, la difesa ha dimostrato che la M.Eco.Ris. si è ritirata dalle trattative semplicemente perché non aveva la forza economica ed imprenditoriale, per competere con il gigante SANGALLI e non esisteva, quindi, alcuna prova che vi fosse stata la presunta dazione di denaro.
Di contro, la Pubblica Accusa ha concluso la sua requisitoria chiedendo una condanna ad un anno e mezzo di reclusione, facendo leva sulla testimonianza della sorella del co-imputato.


Al termine di quello che è stato un vero e proprio duello giudiziario, durato quasi 6 anni, il Giudice ha dato ragione alle argomentazioni della difesa, assolvendo il Spaziani Testa, perché il fatto non sussiste.


Una formula che non lascia dubbi e che dovrebbe mettere la parola fine ad una vicenda che aveva gettato una pesante ombra sull’operato della M.Eco.Ris. e, soprattutto, nel settore della raccolta dei rifiuti di Frosinone.

“Ho sempre avuto fiducia nella Giustizia – ha evidenziato Domenico Spaziani Testa – anche se sono finito sotto processo. Sapevo di essere innocente perché non mi sono macchiato del reato che mi veniva contestato. Ora, finalmente,  è arrivata la giusta decisione che mi restituisce onorabilità.  Deciderò, sempre insieme al mio legale, se procedere nei confronti di qualcuno che, all’epoca dei fatti, mosse accuse infamanti. Ringrazio l’avvocato Marilena Colagiacomo che mi ha sempre assistito e, soprattutto perché è stata in grado di far comprendere a chi doveva giudicare come stavano veramente le cose, vista la complessità della materia. Infine – ha concluso – un grazie lo voglio dire anche alla mia compagna, a mia figlia, a tutta la mia famiglia e agli amici, perché, anche nei momenti più difficili, non hanno fatto mai mancare il loro sostegno”. 

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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