Rifiuti, Tasca a Natalia: non siamo a Bologna ma nel Sin Valle del Sacco. Il sindaco chiarisca come la Saf ha scelto il socio privato
“Dopo anni di imbarazzante silenzio finalmente abbiamo appreso qual è la posizione del nostro sindaco sul tema dell’impianto per il trattamento dei rifiuti ad Anagni. Un impianto che, ricordo, porterà sul nostro territorio 84.000 tonnellate all’anno di rifiuti. Natalia per mesi non ha risposto alle mie interrogazioni, nessuna risposta agli interventi in consiglio comunale, solo silenzio, stesso silenzio da parte della sua giunta. Ora, finalmente, con mia meraviglia si esprime sull’argomento ma lo fa su un giornale on-line per evitare forse il confronto in consiglio comunale”. Così il consigliere comunale Valeriano Tasca.
L’intervento
“Leggo che, a dispetto della drammatica situazione ambientale e sanitaria del nostro territorio, è favorevole a quella che qualcuno può definire una vera e propria invasione dei rifiuti. Lo fa senza rendersi conto che non si trova a Bologna ma nel bel mezzo della Valle del Sacco, nel bel mezzo del S.I.N. (Sito di Interessa Nazionale) dove l’inquinamento ha un ruolo patogenetico prioritario e dove ogni peggioramento ambientale, seppur minimo, induce danni irreparabili. L’associazione “medici per l’ambiente” ultimamente segnala che nel Comune di Nave (BS), è stato negato il permesso alla realizzazione di impianti di questo tipo, in funzione della concentrazione di PM 10 e di PM 2,5 che risultano oltre i valori ammessi per legge. La Valle del Sacco presenta una criticità della qualità dell’aria di gran lunga peggiore rispetto quella di Nave (BS). Il contributo emissivo dei digestori di rifiuti previsti potrebbe peggiorare ulteriormente una condizione di fondo già gravemente compromessa”.
“Nonostante ciò, nella Valle del Sacco, l’iter di autorizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti continua anche in assenza di valutazioni di ordine sanitario e con il parere favorevole addirittura di un sindaco di un comune, quello di Anagni, che ancora non ha redatto osservazioni urbanistiche, ambientali e sanitarie.Inoltre, sono a chiedere al sindaco di Anagni di mostrare in quale assemblea della SAF spa, società pubblica al 100%, sia stata votata la partecipazione in una società mista e, soprattutto, attraverso quali procedure pubbliche sia stato scelto il socio privato per la realizzazione del biodigestore. Serve chiarezza nei confronti dei cittadini di Anagni altro che chiacchiere”

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