Sin Valle del Sacco, Magliocchetti insiste: serve un commissario
Non si può dire buona la prima. Ma lui, il consigliere comunale di Frosinone, Danilo Magliocchetti, non demorde. E scrive una seconda lettera al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per sottolineare nuovamente, semmai ce ne fosse bisogno, i tempi biblici delle procedure relative alla bonifica dell’area Sin ‘Valle del Sacco’.
Il contenuto della lettera
“A distanza di più di un anno – scrive Magliocchetti – la situazione dal punto di vista della celerità delle procedure non è affatto migliorata, anzi, si registrano significativi quanto dannosi ritardi.
È una circostanza oggettiva che il processo di caratterizzazione dell’area, attraverso le varie conferenze dei servizi, ha delle dinamiche elefantiache, a causa di una burocrazia esasperante e della miriade di soggetti pubblici e privati invitati a partecipare. Il Ministero – continua il consigliere di ‘Cambiamo’ – oggettivamente non può seguire con la propria struttura ben 41 siti, confidando anche nella celerità, oltre che con nell’efficienza ed efficacia. E infatti, per la Valle del Sacco non si possono apprezzare nessuna di queste circostanze.
Nemmeno mi interessa il rimpallo eventuale di responsabilità con la Regione Lazio, per la mancata realizzazione della Cabina di Regia. Procedendo di questo passo, ci vorranno decenni prima di arrivare al completamento dei Piani di caratterizzazione in tutta l’area. E il territorio non può più permettersi di aspettare”.
Il precedente di Crotone
“Alla luce di questi elementi oggettivi – argomenta Magliocchetti – sarebbe necessario che il Governo nominasse un Commissario straordinario, così come è accaduto per il Sin di Crotone, con il generale Vadalà. Anche per la Valle del Sacco, sarebbe indispensabile individuare un tecnico, meglio un generale dell’Arma, con comprovate esperienze e capacità a livello ambientale, delegato a coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione di tutti gli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale. In sintesi, una persona e una struttura che si occupino soltanto e a tempo pieno della Valle del Sacco”.
Il timore
“Il rischio è che i 53 milioni di euro destinati alla bonifica e messa in sicurezza del Sin, tra i quali anche la discarica di via Le Lame a Frosinone, vadano perduti, perché inutilizzati per incapacità. In quel caso, la sconfitta sarebbe di tutti e non solo del nostro territorio”.
“Per tutti questi motivi, consapevole delle sue, ampiamente dimostrate, attenzioni per le dinamiche ambientali, resto in fiduciosa attesa di una sua eventuale decisione in ordine alla presente richiesta”.


