Sciopero dei dottori commercialisti, l’ordine di Frosinone aderisce

Tutte le sigle sindacali dei Dottori Commercialisti hanno proclamato lo sciopero della categoria formata da circa 120.000 professionisti, che non invieranno all’erario le proprie deleghe di pagamento,  lunedi 30 settembre.

I motivi

Le ragioni dello sciopero sono nella tardiva introduzione degli ISA ( indicatori sintetici di affidabilità), per lavoratori autonomi ed imprese, in sostituzione dei tradizionali Studi di Settore che, peraltro, ha reso necessario differire la prima scadenza delle imposte al 30 settembre e l’invio delle dichiarazioni al 30 novembre circostanza mai accaduta.

L’appello

Il Consiglio dell’Ordine di Frosinone, presieduto da Domenico Celenza, sebbene sia consapevole che la forma di protesta non sarà particolarmente efficace, sottolinea la necessità di mostrare coesione e compattezza da parte della categoria e quindi ribadisce la necessità di aderire ed assicurare una massiccia adesione allo sciopero.

Le problematiche

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti nei mesi scorsi ha avviato una incisiva campagna di comunicazione sulle reti televisive nazionali caratterizzata dallo slogan “Commercialisti utili al paese” tuttavia, è indubbio che in questi mesi estivi gli studi professionali abbiano sopportato un super lavoro per assicurare il rispetto delle scadenze fiscali dei contribuenti che possono pagare le imposte entro il 30 settembre o il 30 ottobre con le consuete maggiorazioni.  Tuttavia non è possibile nascondere le enormi difficoltà tecniche che sta affrontando la categoria a seguito della tardiva introduzione dei nuovi indicatori sintetici di affidabilità infatti, le ultimissime modifiche risalgono addirittura ai primi giorni di settembre.

Il Consiglio dell’Ordine di Frosinone, rimarca ancora una volta che in questo modo si è ulteriormente leso il rapporto di fiducia tra stato e contribuenti che hanno gestito le imprese nella completa inconsapevolezza delle regole con cui avrebbero pagato le imposte. Regole che per le imposte 2018 sono state emanate sul piano pratico dal marzo al settembre 2019 in relazione all’applicazione di questo strumento di valutazione della congruità dei ricavi e
dell’affidabilità fiscale che sostituisce gli studi di settore.

L’intervento di Celenza

 

E’ necessario quindi che la categoria mostri coesione nel far sentire la propria voce, affinché tutti acquisiscano la consapevolezza che i commercialisti sono davvero utili al paese non solo per far pagare le imposte ma soprattutto per la corretta gestione delle imprese e del lavoro donne e degli uomini che ne costituiscono la forza lavoro. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, il ruolo dei dottori commercialisti, in tutto il paese e anche a Frosinone con l’Organismo di Composizione della Crisi attivo presso il Consiglio dell’Ordine in Piazza Sandro Pertini per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per assistere i cittadini e le imprese che non sono soggette alla liquidazione giudiziaria nelle procedure di esdebitazione che consentono di tornare a costruire un futuro sano e virtuoso nel mondo del lavoro autonomo e delle persone fisiche”.

Redazione

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