Contratto di fiume: il Comune di Paliano punta al parco fluviale
“Un progetto che sia in grado di garantire la corretta gestione delle risorse idriche, la tutela della valorizzazione ecologica, paesaggistica e per la fruizione dell’intero sistema fluviale. Il fiume Sacco è una risorsa vera del nostro territorio e uno degli impegni che abbiamo preso con i cittadini nella passata campagna elettorale, pensando alla creazione di un parco fluviale che possa riportare il fiume nella vita quotidiana di tutti noi”.
Così motiva il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri, la volontà della sua Amministrazione di mettere in campo il progetto al fine di creare un contratto di fiume per il bacino idrografico nel territorio palianese del fiume Sacco: primo passo, la stesura di un manifesto di intenti volto a innescare un processo partecipato dal basso, in grado di coinvolgere il mondo dell’associazionismo ambientale, sociale, turistico e scientifico, e di cui si fa promotore il Comune di Paliano.
Alfieri: un patto per la rinascita del bacino idrografico
“Con questo manifesto di intenti – spiega ancora il primo cittadino di Paliano – vogliamo unire gli Enti e le autorità direttamente interessate alla gestione del fiume e del territorio, nonché gli abitanti e tutti i diversi portatori di interessi, in un patto per la rinascita del bacino idrografico del fiume Sacco, richiamando le istituzioni e i privati a una visione non settoriale, ma integrata, di chi percepisce il fiume come ambiente di vita e dunque come un bene comune da gestire in forme collettive”.
Marucci: difendere l’ambiente e valorizzare il paesaggio
“Il manifesto di intenti – ha dichiarato l’assessore Simone Marucci – è lo strumento fondamentale per arrivare a concretizzare il contratto di fiume. Il Sacco come fiume di Paliano, in particolare nell’area compresa tra Vallerano e Mola di Piscoli, ha la necessità di essere rivalutato attraverso interventi mirati”.
“L’obiettivo dell’amministrazione – ha continuato – è quello di coniugare la difesa dell’ambiente con la valorizzazione del paesaggio, dei ponti e delle strutture di pregio presenti lungo il tratto fluviale, nonché riattivare politiche di ripopolamento della fauna ittica, col fine di rendere il corso d’acqua fruibile per una pesca no kill. Riportare le persone sugli argini del fiume è un efficace mezzo di prevenzione e controllo contro i pericoli ambientali e idrogeologici, nonché un’opportunità che, se vissuta collegialmente, può dare ottimi risultati sul piano turistico-culturale”.
