Frode al fisco, maxi sequestro della Gdf nel settore della fabbricazione della carta

Gli uomini delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Frosinone, al termine di complesse e articolate indagini per reati in materia penale – tributaria, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, hanno
proceduto alla notifica di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e del contestuale decreto di
sequestro preventivo nei confronti dell’amministratore di una società di capitali operante nel settore della fabbricazione della carta.

Le indagini, avviate a febbraio 2021 ed ultimate nei primi mesi del 2022, hanno interessato l’ultimo quinquennio e sono state svolte dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria attraverso l’esame di copiosa documentazione amministrativa e contabile, l’escussione di numerose persone e minuziosi riscontri operati mediante l’analisi delle risultanze delle banche dati in uso al Corpo. L’azienda si trova in un paese del Sorano.

Gli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle nel corso delle investigazioni hanno portato ad ipotizzare che il legale
rappresentante della società in questione, nel periodo preso in esame, al fine di non versare le prescritte imposte per un importo complessivo superiore a 3 milioni di euro, avrebbe indebitamente utilizzato in compensazione dei crediti di imposta previdenziali ed assistenziali (INPS ed INAIL) ritenuti inesistenti, formalmente acquistati presso altre società – alcune delle quali riconducibili al medesimo indagato e/o a soggetti allo stesso legati.

L’indagato – risultato amministratore di altre 8 società – è stato sottoposto alla misura cautelare interdittiva del
divieto di esercitare i poteri di amministrazione e di rappresentanza per un periodo di 12 mesi. Inoltre, è stato eseguito il sequestro di disponibilità finanziarie della società e dell’amministratore, nonché le partecipazioni da questi detenute in 7 società ubicate nel Lazio e nel Veneto, unitamente a n. 4 fabbricati siti in Avezzano (AQ), per un ammontare complessivo di 3.325.918,47 euro.

L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e
l’allocazione delle risorse, mina il rapporto tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento
a favore delle fasce sociali più deboli. Proprio nei periodi di crisi economica gli effetti distorsivi della
concorrenza e del mercato provocati da condotte evasive sono accentuati; da ciò ne consegue l’assoluta azione
“chirurgica” svolta dalle Fiamme Gialle contro evasori e frodatori.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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