Procaccini indagato respinge le accuse: solo una discussione accesa

“Sono sconcertato, amareggiato di fronte a una ipotesi di reato che mi viene contestata e che riguarda una discussione che ebbi con una dipendente comunale, tra l’altro un’amica, su un’istanza dei gonfiabili in mare. La cosa macroscopica è che nell’ordinanza è scritto che avrei avuto questo eccesso di foga, una azione intimidatoria, nei confronti della dipendente in qualità di ex sindaco e membro del Parlamento europeo, dunque pubblico ufficiale, quando in realtà io quella discussione al telefono la ebbi da sindaco, nella primavera del 2018 (ho terminato la mia carica a luglio 2019). Può essere che non si siano accorti di questo errore?”. Così Nicola Procaccini, ex primo cittadino di Terracina ed europarlamentare di FdI commenta all’Adnkronos la sua iscrizione sul registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri di Latina che ha portato all’arresto dell’attuale sindaco Roberta Tintari.

“Fu una discussione molto accesa tra sindaco e dipendente, ma poi siamo rimasti amici. Per curiosità sono andato a rivedere le conversazioni su whatsapp e lei mi ha poi fatto gli auguri, mandandomi i cuoricini per la campagna elettorale del 2019, quindi dopo quell’episodio – precisa Procaccini – e mai, infatti, mi risulta ci sia stata una denuncia o un esposto. Pazzesco. Certo, io ho un carattere che obiettivamente prende fuoco abbastanza facilmente ma nel medio, lungo periodo sono incapace di serbare rancore con chiunque. Ma possibile che non posso avere una discussione con un dipendente perché la vede diversamente su un’istanza?”.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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