Cestra: Frosinone può essere autonoma a livello energetico

“La città di Frosinone può ripartire da un punto di vista economico dalla valorizzazione dei rifiuti nell’ambito di una economia circolare applicata alla città. La realizzazione di un progetto che prevede contemporaneamente il recupero ambientale, lo sviluppo di energie rinnovabili e l’applicazione di un modello sostenibile di economia rappresenta un nuovo modello culturale da inserire in un contesto di sviluppo economico e sociale”. Lo evidenzia Maria Grazia Cestra, candidata al consiglio comunale di Frosinone e a sostegno di Riccardo Mastrangeli.
“L’idea prevede la realizzazione di impianti di recupero rifiuti associati a un impianto di cogenerazione che utilizza combustibile ottenuto dai rifiuti per la produzione di energia da inviare a una rete di teleriscaldamento. Il tutto da realizzare nell’area industriale del Comune di Frosinone. Affiancando alla rete di teleriscaldamento anche un parco fotovoltaico, riusciamo a rendere la città capoluogo autonoma da un punto di vista energetico. Ma, gli altri paesi europei come si comportano riguardo lo smaltimento dei rifiuti? La prima regola è evitare le immondizie. Poi se proprio non riesci ad evitarle, la seconda regola è di separale. Se quest’ultima non funziona bene accettare di pagare e di vivere con l’inquinamento. Pagare e convivere con l’inquinamento è ciò che si è fatto fino ad oggi. Pensiamo a un futuro dove il rifiuto diventa ricchezza per il cittadino e non più un costo”.

“Non si può negare che le tasse richieste al cittadino per la gestione dei rifiuti prodotti siano molto alte. Per questo occorre cominciare a pensare a un sistema di gestione dei rifiuti che genera ricchezza per la comunità in termini di minori costi per il recupero e in termini di un servizio che ritorna. Entrambi gli aspetti possono essere conseguiti impiegando le moderne tecnologie. Generare ricchezza nell’ambito della gestione dei rifiuti significa realizzare un sistema di raccolta più consapevole e più efficiente che permette di separare i vari tipi di rifiuti all’origine, anche tramite l’aumento della frequenza di raccolta. Questo è un modello che Frosinone potrebbe sperimentare. Il cittadino separa all’origine i vari tipi di materiale: solo lattine, solo metalli ferrosi, plastiche suddivise per tipologie, materiale combustibile non separabile, quali piccole frazioni di plastica, gomma, legno, carta ecc., frazioni inerti quali ceramica, sfridi di materiali inerti, ecc.. I materiali verrebbero separati già alla fonte con un abbattimento del costo legato alla separazione e al recupero in generale. La diminuzione dei costi può essere vista sotto due aspetti: la prima è la
diminuzione della TARI, la seconda il ritorno in termini di fornitura di energia”.

“Una parte del rifiuto separato può diventare una fonte energetica. Questo è l’elemento che completa il sistema di riciclaggio dei materiali. La produzione di combustibile secondario rende il rifiuto un elemento da valorizzare, al fine di generare energia rinnovabile. I rifiuti costituiscono una fonte rinnovabile perché finché esisteranno le attività umane esisteranno anche i rifiuti. I criteri dell’economia circolare comportano un vantaggio per tutta la comunità. I vantaggi per Frosinone sono molteplici: per prima cosa si ha l’eliminazione delle caldaie degli edifici e la risoluzione dell’inquinamento in maniera definitiva; secondo, la città avrebbe una autonomia energetica; terzo, si ha un guadagno per il cittadino per forniture di energia a minore costo. In Italia e in Europa ci sono moltissimi esempi di impianti di cogenerazione che traggono energia impiegando combustibile derivante da rifiuti, e non solo, poiché spesso troviamo parchi fotovoltaici e impianti geotermici. Le tecnologie sono consolidate e impiegate su larga scala a livello nazionale e europeo”.
“Ad esempio, Torino è la città più teleriscaldata d’Italia con oltre 450.000 abitanti serviti, corrispondenti a circa il 40% della volumetria edificata nell’area urbana. A livello di sostenibilità, la realizzazione di un impianto di cogenerazione, insieme a un parco fotovoltaico e a un impianto geotermico, prevede misure compensative a favore della comunità mediante una % di fornitura gratis alla cittadinanza. Il teleriscaldamento permette a tutti un accesso alle risorse e di fronteggiare la povertà energetica per le fasce più deboli. Nel periodo storico attuale, la trasformazione della società deve essere accompagnata da uno sviluppo in grado di soddisfare i bisogni di tutti gli individui, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Per questo motivo occorre perseguire una politica di risanamento ambientale”.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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