Ceccano, revoca di Gizzi: ArtUno apprezza il gesto di Caligiore

“Apprezziamo il buon senso del Sindaco Caligiore nel revocare la delega di assessore alla Cultura. Il post pubblicato non più di qualche giorno fa risulta completamente inadeguato e privo di qualsiasi senso istituzionale, eravamo abituati al non-sense dell’azione politica amministrativa e sociale della persona in questione l’assessore Stefano Gizzi, ma crediamo che ora si sia raggiunto un limite di volgarità nel non rispettare le vittime di un conflitto. L’Italia ripudia la Guerra…….. Soffriamo una surreale invasione, un genocidio una faida a scapito di una comunità devastata da interessi atlantici, ma rimane il diritto o il dubbio o l’errore di un conflitto tra due fronti Russia e USA, un fallimento di civiltà che cade  nel costo di vite umani innocenti, vittime di interessi che sfruttano la povertà di un popolo. Il nostro esercizio politico è quello di proiettare la nostra missione nella costruzione in un futuro di pace – invece di essere solidale con le truppe Russe il caro Gizzi ci avrebbe dovuto dare un messaggio non di un annuncio di guerra che porta la spesa per gli armamenti dall’1 al 2% , ma dire investiamo quell’1% quel 2% al futuro del nostro paese agli investimenti nella cultura o nei cambiamenti che dovranno affrontare le giovani generazioni di questo paese, in un messaggio di Speranza, di Pace e di Futuro”. Lo evidenziano Gaetano Ambrosiano (nella foto), segr. Prov. artUNO Frosinone, e Riccardo Agostini segr. Reg. artUNO Lazio
“Caro Gizzi la pace non è unilaterale è universale e non servono le armi per attuarla in un aggressione o con la risposta delle armi – se gli Imperi del nuovo mondo cercano la guerra sbagliano ed è nel nostro esercizio politico ed istituzionale opporci ad essa. E’ ora di costruire un impianto per la pace nel rispetto e diritto delle diversità, perchè non siamo tutti uguali, le culture hanno modi diversi di affrontare lo spazio temporale nell’arcobaleno della vita. Ma tutto ció è possibile nel rispetto dei rispettivi confini, un mondo senza confini è un illusione, ma un mondo di condivisione nel diritto della persona si puó fare. Ma una certezza oggi l’abbiamo “ Quella di un uomo e di un rappresentante istituzionale incapace di rappresentare i valori di questo paese “.

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