Edilizia, Polito (Federlazio): ripresa ma con qualche incertezza

È stato presentato il report dell’Osservatorio sullo Stato di Salute dell’Edilizia nel Lazio, promosso da Federlazio. Osservatorio che, oltre ad elaborare i dati statistici del settore raccolti da fonti ufficiali (Istat, Anci, Agenzia delle Entrate, ecc…)  realizza una ricerca sul campo attraverso un questionario somministrato ad un campione rappresentativo di imprese.

Dati di contesto

Il rapporto ha evidenziato con chiarezza che nel 2021 l’edilizia ha intrapreso un percorso di crescita e sviluppo di notevole portata, che sta cominciando a generare significative ricadute su un insieme articolato di attività economico-produttive del nostro Paese.

Dopo lo shock provocato dalla crisi sanitaria, infatti, già nel corso della seconda metà del 2020 e in maniera più accentuata nell’anno passato, il settore delle costruzioni ha fatto registrare tassi di crescita e sviluppo che hanno consentito non solo di recuperare appieno il terreno perduto ma di superare i livelli di attività del periodo pre-pandemico.

Ciò è testimoniato, in primo luogo, dagli andamenti degli indici della produzione edilizia, che, in Italia, a dicembre 2021, sono stati di oltre 20 punti superiori a quelli di due anni prima.

Alla crescita della produzione è corrisposta anche una crescita dell’occupazione: tra il 2020 e il 2021, a livello nazionale, essa è stata del 7% a fronte di un incremento più ridotto (3%) dell’insieme dell’economia italiana.

La crescita è stata determinata sia dallo sviluppo eccezionale delle attività di recupero, ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio edilizio, sia da una ripresa degli investimenti pubblici.

Nel Lazio, nel 2021, le imprese del settore edile aumentano raggiungendo le 76.700 unità con una crescita, rispetto al 2020, dell’1,8%. Gli addetti del settore crescono del 12,2% toccando le 132.800 unità.

Nella provincia di Frosinone, dal 2018 cresce costantemente il numero di imprese attive nel settore edile che arriva, nel 2021, ad un totale di 6.403 unità, superando del 2,4% il dato del 2020(+148 unità), attestandosi ad un livello superiore rispetto al 2012 e recuperando in pieno la costante riduzione della base imprenditoriale che si è verificata nel corso degli ultimi dieci anni.

Rimane ancora però al di sotto dei livelli precedenti la pandemia, il numero degli occupati nonostante il recupero (+7%) che si è registrato tra il 2020 e il 2021. A fine anno il numero degli addetti in edilizia nella provincia di Frosinone è del 14,4% in meno rispetto al valore che si era registrato nel 2019.

Per quanto riguarda i bandi pubblici in Italia le stime indicano una riduzione tendenziale del 24% degli importi. Nel Lazio nel 2020 (non ci sono ancora i dati di stima del 2021) si è registrato il picco con circa 2,8 miliardi di euro.

Gli investimenti realizzati attraverso il Superbonus 110% raggiungono in Italia il valore 16,2 miliardi di euro. Il Lazio con 1,5 miliardi, si colloca al terzo posto tra le regioni.  

Il mercato immobiliare segna una forte crescita in Italia, con circa 630 mila atti, nel Lazio con oltre 75.500 compravendite nel 2021 +19.726 rispetto al 2020.

Nello specifico, nella provincia di Frosinone, il 2021 registra una crescita record: +39% rispetto al 2020 con un totale di 3.253 compravendite contro le 2.345 dell’anno precedente.

Indagine Federlazio

Più della metà delle imprese (51%) che hanno risposto all’indagine condotta da Federlazio ha registrato un incremento delle proprie attività nel corso del 2021 rispetto al 2020.

Il 71% degli imprenditori ha inoltre dichiarato di avere recuperato (50%) o superato (21%) i livelli di attività del periodo pre-pandemico.

Non va tuttavia dimenticato che per molte realtà di piccola dimensione la situazione rimane ancora critica. La percentuale di PMI con un numero di addetti inferiore a 20, che nel 2021 non ha registrato significativi incrementi delle proprie attività, supera il 55%. Inoltre tra queste aziende la metà è riuscita a recuperare o superare di poco i livelli realizzati nei periodi pre-pandemici.  

Il quadro generale comunque, presenta una situazione positiva, anche se si confermano e si accentuano i rischi di polarizzazione tra imprese solide, capaci di cogliere le opportunità di sviluppo e crescita e realtà più deboli, che vedono ridursi progressivamente e ininterrottamente le opportunità di lavoro.

Questa condizione si conferma anche sul piano occupazionale. Il numero complessivo di addetti risulta in crescita, ma quasi esclusivamente nelle imprese di maggiore dimensione.

Su questo fronte inoltre, emergono due importanti fenomeni di incertezza e criticità.

Il primo è costituito dal fatto che sono solo i contratti a termine ad essere cresciuti, il secondo è rappresentato dalle difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata che si sta diffondendo tra le imprese del settore.

Per quanto riguarda le attese per i prossimi mesi, quelle orientate alla crescita sono espresse dal 49% del campione, mentre solo il 4% prevedono una riduzione. Si continua ad accentuare però, la distanza tra imprese di maggiore dimensione (che nel 63% si attendono una crescita) e quelle più piccole (con solo il 33% che dichiara aspettative positive per il 2022).   

Calandoci un po’ nel dettaglio dei diversi segmenti di mercato, vediamo che le risposte hanno riaffermato il ruolo trainante delle attività di ristrutturazione, valorizzazione e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, che è previsto in crescita dall’85% degli imprenditori.

La novità di quest’anno riguarda i segmenti rappresentati dalle “opere pubbliche” e dagli interventi di “recupero urbano”, sui quali si sono registrati già nel 2021 significativi segnali di crescita e che si prevedono ulteriormente in miglioramento per il prossimo futuro.

In questo scenario la riqualificazione energetica degli edifici assume un valore centrale e strategico del tutto coerente con le prospettive di sviluppo indicate dal Recovery Plan e dal Green Deal Europeo per la transizione ecologica dell’economia.

Il settore delle costruzioni quindi sembra aver intraprese nel suo complesso una traiettoria di sviluppo. Le aziende manifestano la volontà di rilancio e di uscita dalla crisi anche attraverso investimenti legati alla cosiddetta “Edilizia 4.0”: dalla scelta dei materiali da costruzione (eco sostenibili e riciclabili) alla progettazione degli impianti, dall’innovazione tecnologica dei componenti costruttivi, alla progettazione architettonica che soddisfi le problematiche dell’inquinamento, dell’esaurimento delle risorse naturali, alla realizzazione di edifici ad elevata efficienza energetica NZEB (Nearly Zero Energy Building) o volti all’abbattimento del rischio sismico.

In questo contesto hanno svolto e continueranno a svolgere un ruolo fondamentale le misure incentivanti e gli sgravi fiscali messi a punto dai diversi Governi del paese che si sono succeduti e che hanno contribuito a generare complessivamente quasi 350 miliardi di investimenti in vent’anni.

Tali misure devono essere accompagnate dalla messa a punto e dalla realizzazione del piano di ammodernamento infrastrutturale e di messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati, che potrà avvalersi di una parte consistente dei fondi previsti dal PNRR.

“L’indagine dell’Osservatorio sull’edilizia – afferma il Presidente della Federlazio di Frosinone, Nino Polito – consente di monitorare una realtà così importante e fondamentale per l’economia della nostra provincia. Dopo la pandemia il settore edile, è ripartito grazie anche alla notevole spinta dei bonus per la ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici. I dati in nostro possesso per la provincia di Frosinone evidenziano una crescita costante delle imprese attive mentre il numero degli occupati è in recupero, anche se, rimane su valori decisamente inferiori rispetto a quelli registrati prima della pandemia. Ci troviamo, quindi, ancora in una fase di transizione e di incertezza caratterizzata da un lato dalla volontà di rilancio degli imprenditori che si concretizza nell’adozione di approcci innovativi nei processi produttivi e di soluzioni sempre più ecocompatibili ma, dall’altro dalle gravi difficoltà emergenti, determinate dall’incremento drammatico dei costi dell’energia e dalle difficoltà sempre più crescenti nelle catene di approvvigionamento. Tali fenomeni, in assenza di azioni concrete per sostenere la continuità delle attività aziendali, mettono a serio rischio il consolidamento di una stagione di crescita ed effettivo rilancio che consenta di recuperare appieno il terreno perduto negli scorsi anni”.



   

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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