Frosinone: al Matusa la Festa della scuola e della costituzione

Una giornata di riflessione, ma anche di aggregazione e crescita, arricchita dai canti e dalle esibizioni degli studenti delle scuole elementari e medie del capoluogo: questi gli elementi che hanno contraddistinto la nona edizione della Festa della Scuola e della Costituzione, istituita nel 2012 dal sindaco, Nicola Ottaviani, tenutasi nella mattinata di sabato al Parco Matusa.

“Il primo applauso va rivolto ai bambini, ai docenti e ai dirigenti che hanno reso possibile la manifestazione – ha dichiarato il sindaco, Nicola Ottaviani – I ragazzi, le famiglie, tutti i cittadini italiani, sanno di trovare una guida sicura nella Costituzione italiana. Ogni anno, la nostra Carta è protagonista della festa con i Comprensivi. Immaginiamo la Costituzione come fosse la porta di casa nostra, come l’ingresso principale per giungere alla democrazia e alla civiltà giuridica e sociale. La scuola stessa – ha proseguito il sindaco Ottaviani – è un grande esempio di progresso ma, prima della promulgazione della Costituzione, era considerata un privilegio. Oggi celebriamo la ripresa della normalità, sempre nel rispetto di tutte le misure precauzionali. Nel 1948, l’Italia ripartiva lasciandosi dietro la devastazione e l’orrore della guerra. Allora, si pensava che il mondo fosse distrutto, eppure le nostre Madri e i nostri Padri Costituenti hanno trovato una sintesi superiore in una Carta che, ancora oggi, tutela il diritto alla salute e allo studio”.

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Un momento dell’iniziativa di ieri al Matusa

Presenti alla manifestazione i dirigenti e i docenti dei quattro comprensivi, professori Drusilla De Camillo, Mara Bufalini, Francesca Pacciani e Gianni Guglielmi, gli assessori Valentina Sementilli, Riccardo Mastrangeli e il consigliere Vincenzo Savo.

Il tema oggetto delle rappresentazioni artistiche e musicali degli studenti è stato quello illustrato dagli articoli 35 e 36 del Dettato Costituzionale. “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”, recita l’incipit dell’articolo 35. “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”, stabilisce, invece, l’articolo 36.

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REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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