Inchiesta depuratori AeA, Sardellitti: non possiamo più tollerare l’assoluta inerzia della politica e dei rappresentati nelle istituzioni locali
“Come già accaduto per la questione della Concorsopoli regionale, anche sulla vicenda dei depuratori, operazione “Acquanera” aspettiamo con rispettoso silenzio le risultanze dell’operato della Magistratura nella quale riponiamo la massima fiducia. Un silenzio che trova le sue radici nel nostro essere garantisti. Perché noi siamo garantisti, lo siamo sempre stati e continueremo ad esserlo. Detto questo, però, una riflessione sul modo di operare e di “fare politica” sul nostro territorio va assolutamente fatto. Non possiamo più tollerare l’assoluta inerzia della politica provinciale, e dei suoi rappresentanti nelle istituzioni locali, su questioni che minano in maniera devastante la qualità della vita dei cittadini della nostra provincia”. Cosi Alessandra Sardellitti Consigliere comunale e provinciale Azione
L’intervento
“E’ superfluo affermare che noi condanniamo “senza se e senza ma” tutti quei comportamenti non rispettosi delle norme e delle leggi, soprattutto da parte di chi ha ricevuto mandato dai cittadini per tutelare la qualità dell’ambiente dove viviamo, dove vivono i nostri figli e dove dovranno vivere i nostri nipoti. Ma siamo altresì convinti che non ci sia più spazio per il “politicamente corretto”, per il “giuridicamente legittimo ma moralmente censurabile” oppure per il “non penalmente rilevante ma eticamente imbarazzante”. Per noi di Azione è giunto il momento di una rinascita etica della politica. Una rinascita necessaria per chi, come noi, fa dei valori e della competenza lo strumento portante del fare politica, per chi intende la politica come servizio verso la collettività”.
“C’è bisogno di un cambio di passo radicale ed immediato, non possiamo più accettare una politica locale che ha completamente rinunciato al suo ruolo di indirizzo, programmazione e controllo, limitandosi alla sola mera gestione del potere ed alla cura di interessi di piccolo cabotaggio”.
“Un tipo di politica favorito dalla frammentazione degli organi amministrativi, basti pensare che nel solo cosmo “ambiente” in materia di servizio idrico, depurazione, rifiuti proliferano più Enti rappresentati dagli stessi soggetti. Un “Dividi et Impera” che ha prodotto solo risultati nefasti per i cittadini, dall’eccessiva onerosità e la scarsa qualità del servizio idrico, a quanto sta emergendo in tema di depurazione per finire alla totale assenza di una politica organica sui rifiuti”.
“E’ ora di iniziare a pensare ad un unico grande ente provinciale, partecipato da tutti i Sindaci, con la totale competenza sull’Ambiente. Un Ente che sia in grado di programmare una serie politica ambientale, fissarne gli obiettivi e monitorarne il rispetto, ma soprattutto garantire quei controlli sulla qualità dei servizi e la tutela del bene ambiente”.

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