Covid, Coldiretti; per l’83% degli italiani il Paese riparte dall’agricoltura


Oltre otto italiani su dieci (83%) considerano l’agricoltura importante per il rilancio dell’economia del Paese, con una percentuale di consensi che è balzata al 19% nel 2021 rispetto a prima della pandemia. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Notosondaggi diffusa in occasione dell’incontro “L’Italia torna contadina nel tempo del Covid” organizzato con Fondazione Univerde e Campagna Amica a Roma a venti anni esatti dall’approvazione della Legge di Orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001), fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha rivoluzionato l’agricoltura allargandone i confini dell’attività con nuove e creative opportunità imprenditoriali e professionali. Un evento celebrato da Poste Italiane con uno speciale annullo filatelico. 

Nel giro di un ventennio l’agricoltura italiana è così diventata la più green e biodiversa d’Europa con 314 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 526 vini a denominazioni di origine e indicazione geografica, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con 80mila operatori, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il maggior numero di prodotti agroalimentari in regola per residui chimici. 

Si è trattato di un’autentica svolta per il lavoro in campagna dove – sottolinea  Vinicio Savone Presidente di Coldiretti Frosinone – le attività vanno oggi dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che negli ultimi 15 anni il valore di tali servizi è piu’ che raddoppiato passando da 6 a 12,5 miliardi di euro anno e arrivando a rappresentare oltre il 20% del valore della produzione agricola italiana secondo l’analisi del CREA su dati Istat relativi alle attività connesse.

Un percorso di crescita sostenibile che ha posto le basi per un nuovo protagonismo dell’agricoltura – spiega il Presidente di Coldiretti Frosinone – divenuta centrale anche all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finanziato con i fondi europei del Recovery Fund. Il Pnrr varato dal premier Mario Draghi riconosce, infatti, al comparto il valore di risorsa strategica stanziando 5,27 miliardi per economia circolare e agricoltura sostenibile, per investimenti che vanno dalla logistica alle energie rinnovabili, dall’innovazione ai contratti di filiera per i quali Coldiretti e Filiera Italia hanno già pronti numerosi accordi per gli allevamenti da carne e latte, per quelli avicoli, per l’ortofrutta, i cereali e l’olio.

Ma il piano assegna anche altri 1,9 miliardi per lo sviluppo del biometano nel quale l’agricoltura italiana è all’avanguardia. Sfruttando gli scarti agricoli delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea Vinicio Savone – i mini impianti per il biometano possono contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del contenimento delle emissioni con una evoluzione tecnologica che rappresenta una parte significativa degli sforzi per modernizzare in senso sostenibile l’economia italiana. Nel Recovery Plan vengono previsti poi ulteriori 4,38 miliardi di euro per acqua e tutela del territorio e la gestione del patrimonio idrico del Paese fra infrastrutture, riduzione delle perdite di rete e investimenti sull’agrosistema irriguo con il Piano invasi proposto dalla Coldiretti per risparmiare acqua, produrre energia e contrastare il dissesto idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici che hanno provocato danni per 14 miliardi di euro alle produzioni e alle infrastrutture agricole in un decennio.

Uno scenario green per l’Italia che assegna all’agricoltura un ruolo da protagonista con – sottolinea la Coldiretti – 630 milioni di euro per il verde urbano, parchi e giardini storici, 600 milioni per la riqualificazione degli edifici e del paesaggio rurale nei piccoli borghi.

Risulta strategico per la ripartenza del Paese anche l’investimento di 6,31 miliardi per le reti ultraveloci per colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane con quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione a banda larga, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat. L’azzeramento del digital divide italiano – sottolinea Savone – è strategico per l’innovazione e la svolta tecnologica dell’agricoltura 4.0 che ha generato in Italia un fatturato intorno ai 540 milioni di euro nel 2020, con una crescita di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Ma c’è da recuperare con il Recovery Plan anche il grande gap infrastrutturale che ogni anno – evidenzia la Coldiretti – rappresenta per l’Italia un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci fra le regioni della penisola e verso il resto del mondo.

“L’agricoltura italiana è una risorsa fondamentale per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e lavoro per il Paese” – conclude Vinicio Savone – “per questo dobbiamo mettere in campo gli strumenti per aiutare tutte le aziende nei processi di innovazione e di maggiore sostenibilità per agevolare la transizione verso un modello di economia circolare che migliori l’efficienza nell’uso delle risorse con una decisa semplificazione burocratica e dei servizi”.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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