Operazione Maschera, indagini chiuse: il Gip fissa l’udienza

Operazione Maschera, indagine chiusa. Il Gip del tribunale di Roma, su richiesta del Pm Alberto Galanti, ha fissato l’udienza preliminare per il 30 giugno. I reati contestati vanno dal traffico illecito di rifiuti, alla truffa aggravata alla frode in pubbliche forniture, alla violazione delle prescrizioni delle autorizzazioni integrate ambientali. L’inchiesta, portata avanti dalla DDA e dai carabinieri Forestali di Frosinone, vede coinvolte decina di società specializzate nello smaltimento e nel trattamento di rifiuti.

Nel mirino dei magistrati sono finiti i cosiddetti codici a specchio, ovvero la classificazione dei rifiuti come non pericolosi. Tutto ciò, secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuto in modo irregolare, permettendo alle aziende di ottenere significativi risparmi nei costi per lo smaltimento.

Un’accusa da cui i titolari delle attività, attraverso i loro legali, si sono sempre difesi, sostenendo che, soprattutto in presenza dei rifiuti solidi urbani (che escono dal trattamento come speciali), è impossibile nella pratica svolgere analisi complete, anche perché la norma non spiega come comportarsi nel concreto. Spetterà al giudice stabilire la verità.

Le aziende coinvolte

Il danno economico alla collettività e all’ambiente, stando alla procura, ammonterebbe a circa 6 milioni. Il decreto di rinvio a giudizio è stato notificato a quasi tutti i Comuni della Ciociaria, ma anche alla Regione Lazio, in qualità di parti offese.

La richiesta di rinvio a giudizio è stata presentata nei confronti dei rappresentanti legali e i tecnici delle aziende che hanno trattato i rifiuti: Valter Lozza, rappresentante e amministratore della Mad; Aldo Giovenchi, direttore tecnico della Mad; Anna Claudia Grimaldi di Arce, responsabile monitoraggio della Mad; Serena Zompanti di Pignataro Interamna, responsabile dell’ufficio omologhe della Mad; Riccardo Traversa di Anzio, amministratore unico Refecta; Irene Cocco di Supino, amministratore unico della Se.In; Giovanni Ferone di Cassino, amministratore della Ferone srl; Marco Arduini di Frosinone, amministratore unico della Simer; Enrico Arduini di Frosinone amministratore unico della Simer; Francesco Rando di Roma, amministratore unico E. Giovi; Carmelina Scaglione di Roma, amministratore unico E.Giovi; Bruno Navarra di Ferentino, presidente del Cda e rappresentante legale della Tecnogea; Rosettano Navarra di Ferentino, legale rappresentante della Navarra spa che è proprietaria del 91 per cento delle quote della Tecnogea; Ottaviano Sabellico di Alatri, amministratore unico della società D.S.I Servizi Industriali; Francesco Rizzi, domiciliato a Frosinone, titolare firmatario dell’impresa omonima; Roberto Ottaviano Celot, vice presidente del Cda della Vetreco; Antonio Giuliano di Castelforte, amministratore unico della Centro Servizi Ambientali; Enrico Giuliano di Castelforte, comproprietario della Centro Servizi Ambientali;

I laboratori

Rischiano finire a giudizio anche i laboratori che si sono occupati delle analisi sui rifiuti: Felice Rea di Isola Liri; Fernando Maurizi di Roma; Giancarlo Panetta di Villa Latina; Fabio Cellucci di San Donato di Val di Comino; Antonino Di Folco di Arpino; Giancarlo Bernardini di Roma; Fernardo Conti di Roma; Stefano Sciolette di Roma; Milena Margarella di Follonica; Alfonso Verlezza di Anzio.

Redazione

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